tag:blogger.com,1999:blog-37109014801355187062024-03-20T10:00:24.798+01:00Leafing LifeM.http://www.blogger.com/profile/16050532911936009447noreply@blogger.comBlogger17125tag:blogger.com,1999:blog-3710901480135518706.post-8071243276941008942017-03-06T22:57:00.000+01:002017-03-06T22:57:58.989+01:00La vera Holly Golightly: Doris Lilly<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://www.joancrawfordbest.com/770530people_lilly.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://www.joancrawfordbest.com/770530people_lilly.jpg" /></a></div>
Scoprire che un personaggio letterario o cinematografico che amiamo, di quelli universali ed efficaci, ha un corrispettivo "reale" è sempre uno shock, positivo talvolta ma più spesso negativo.<div>
Non è stato il caso della meravigliosa protagonista di "Breakfast at Tiffany's" di Truman Capote, il libro ma poi anche il film di conseguenza.</div>
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Purtroppo non ho trovato alcuna notizia al riguardo in italiano, quindi ho deciso di condividere questa curiosità su questo mio blog - che sto trascurando, lo so, ma mi sono ripromessa di non farmi promesse né sentirmi in colpa...solo scrivere quando mi va!</div>
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Scoppiettante, imprevedibile, affascinante e glamorous...parliamo di Holly Golightly, interpretata al cinema dall'ineguagliabile Audrey Hepburn, nel cuore di migliaia di donne di almeno tre generazioni.</div>
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Ebbene ho scoperto che il suo creatore, Truman Capote, aveva qualcuno in particolare in mente nell'ideare sapientemente questo personaggio. </div>
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La musa in questione era qualcuno che Capote conosceva bene, ovvero la giornalista di cronaca mondana e scrittrice Doris Lilly (1926-1991). Autrice di "Come sposare un milionario", che poi diventerà un film cult con Marilyn Monroe e Lauren Bacall, fidanzata di Ronald Reagan ancora attore, giornalista per il New York Post e Cosmopolitan, Doris sarebbe oggi considerata una It-Girl di successo; Un "personaggio pubblico" glamorous prima che ci fossero le blogger, una ragazza californiana con un bel visino ed un cervello vivace che riuscì a sfondare nel retro bottega dello show business hollywoodiano degli anni '50. </div>
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<a href="http://www.hippoquotes.com/img/doris-lilly-quotes/$_35.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="http://www.hippoquotes.com/img/doris-lilly-quotes/$_35.JPG" height="200" width="165" /></a>Come giornalista aveva ovviamente accesso a tutti gli ambienti "importanti" e "di moda", dove si poteva incontrare la gente che conta...come Capote, che appunto la conobbe ad uno di questi eventi e che poi si ispirò a lei per creare la festaiola Holly, superficiale ma con anche un'interiorità significativa.</div>
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Come scrittrice precorse i moderni romanzetti rosa "per un pubblico solo femminile", le varie Kinsella che oggi inondano il mercato letterario, avendo tuttavia un occhio perspicace nell'osservare la società in cui era immersa quotidianamente e una capacità di trasmissione originale nei confronti del pubblico che le "successore" spesso mancano. Doris Lilly infatti, sia nei suoi racconti-romanzi che nelle sue rubriche sui vari giornali dell'epoca, raccontavano infatti alla gente comune la vita di milionari e soubrettes, attori e ballerine di night clubs, descrivendo così quel mondo inarrivabile da una posizione privilegiata ed essendone inevitabilmente contagiata. Molte sue citazioni hanno lo stesso sapore ingenuamente snob del copione di Holly Golightly. Scambiando le frasi delle due, difficilmente sarebbe possibile individuarne la "proprietaria". </div>
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<a href="http://media.gettyimages.com/photos/italianborn-american-fashion-designer-giorgio-di-sant-angelo-and-picture-id117969508?s=594x594" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://media.gettyimages.com/photos/italianborn-american-fashion-designer-giorgio-di-sant-angelo-and-picture-id117969508?s=594x594" height="400" width="257" /></a></div>
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Una piccola curiosità che però trovo interessante, soprattutto se analizzate differenze e somiglianze con il personaggio da lei ispirato, perché esplicativo del processo creativo seguito da T. Capote. </div>
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M.http://www.blogger.com/profile/16050532911936009447noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3710901480135518706.post-31995850209428287262017-03-06T22:19:00.002+01:002017-03-06T22:19:15.832+01:00Breve storia dell'arazzo, dalle origini ai nostri giorni<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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Hanno abbellito le pareti di castelli reali e nobili per migliaia di anni, riscaldando d'estate e risaltando nella loro bellezza illuminati nella luce estiva. Si potevano arrotolare e portare con sé negli spostamenti tra una residenza e l'altra, nonché salvarli in caso di incendio o saccheggio. Erano gli arazzi, di cui oggi cercherò di raccontarvi la storia.<br />
<b>(Gli albori)</b> Purtroppo è sempre stato difficile determinare con precisione in quale zona del mondo siano stati prodotti prima, soprattutto a causa della deperibilità dei materiali che ha impedito di ritrovare una sufficiente quantità di reperti. Alcuni ipotizzano che i primi arazzi siano frutto delle menti creative e delle abili mani di cinesi e giapponesi, portando come prova il ritrovamento di opere antecedenti l'anno Mille. Tuttavia sono stati trovati arazzi risalenti addirittura alle società dell'<b>Antico Egitto</b>, in epoca faraonica e successivamente copta, e della <b>Grecia tardo ellenica</b>. Anche nelle zone dell'<b>America precolombiana</b> sono stati rinvenuti arazzi, sebbene realizzati con disegni più semplici, risalenti al II, I secolo a.C.<br />
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<a href="http://www.fondazioneratti.org/img/AS1850.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.fondazioneratti.org/img/AS1850.JPG" height="400" width="373" /></a></div>
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<b>(1100-1400)</b> Per ammirare arazzi europei dobbiamo aspettare il Medioevo e recarci in Germania, nonostante sia stata la città francese <b>Arras </b>a dare il nome a questa tecnica, dove nel XII secolo i conventi adottano l’arazzo come ornamento nelle loro chiese . Intorno al XIV secolo la piccola cittadina di Arras si distingue nuovamente, e questa volta in modo più incisivo, per la produzione di arazzi raffinati ed eleganti, con il fiorire di numerose industrie nate da artigiani professionisti che pian piano, grazie alla passione ed al talento, fanno avvicinare l'arazzo artigianale all'arte. Proprio nel 1400 infatti, alla fine dell'era medievale, ci si rende conto di quanto la tecnica artigianale di produzione di questi manufatti si sposi bene con <b>l'arte </b>e quanto, grazie a questo connubio, possa assurgere di pregio. Ora i disegni degli arazzi vengono realizzati basandosi, come abbiamo detto all'inizio, sui cartoni o modelli creati da grandi pittori. Naturalmente si scatena una gara fra le varie botteghe artigiane per accaparrarsi i disegni degli artisti più in auge del momento. Dopo aver dato il primo impulso a questa nuova forma d'arte, Arras cede il suo primato nella realizzazione di arazzi pregiati ad altre città francesi: prima a <b>Tournai </b>e poi a <b>Bruxelles</b>, che detiene il primato fino al termine del XVI secolo quando viene surclassata dalla capitale, <b>Parigi</b>. Caratteristiche di questo periodo sono le tessiture dette “millefleurs” eseguite con motivi floreali stilizzati su fondo blu o rosa, ed i tutt'oggi molto preziosi “tapis d’or” eseguiti appunto con fili d’oro intrecciati nella trama del disegno.<br />
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<b>(Rinascimento) </b>Sempre più apprezzata dalle corti e dalle grandi - e ricche - famiglie nobiliari, che spesso facevano riprodurre sui propri arazzi lo stemma del casato, l'arte dell'arazzo giunge nel territorio delle <b>Fiandre </b>arrivando, durante il Rinascimento, al suo massimo splendore. Gli arazzieri <b>fiamminghi </b>diventano, nel XV secolo, strappano il primato alla Francia non solo per la qualità dei manufatti, tessuti con fili più sottili, pure d’oro e d’argento, ma anche perché per l’esecuzione dei cartoni si ispirarono a dipinti celebri (spesso ai capolavori dell’arte rinascimentale italiana, grandiosa e monumentale, ai soggetti mitologici, agli episodi del Vangelo ) e cominciarono a ricorrere a veri e propri pittori. L'arazzo è ormai considerato paramento decorativo paragonabile alla pittura. Solo in questo periodo iniziano ad essere realizzati anche arazzi italiani e, mentre i primi tentativi falliscono, si riconoscono opere di grande importanza quelle appartenenti alla serie i “Mesi” eseguiti da Gian Giacomo <b>Trivulzio </b>da cartoni del Bramantino.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://www.arte.it/foto/orig/69/2158-Arazzi_trivulzio_2C_marzo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://www.arte.it/foto/orig/69/2158-Arazzi_trivulzio_2C_marzo.jpg" height="387" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Uno degli arazzi costituenti la serie "I mesi" di Trivulzio</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<b>(1500)</b> "L'ossessione tapisserie" attaccherà anche Re e Duchi portando tutte le grandi casate reali ad istituire proprie "arazzerie reale" cercando di assicurarsi i maggiori pittori del momento nonché gli atelier più prestigiosi dove farli realizzare<span style="background-color: white;">: Francesco I, Ercole II d'Este, Cosimo I sono solo alcuni di quelli che contrassero il "virus". </span><span style="background-color: white;">Agli inizi del Cinquecento gli autori <b>fiamminghi</b>, in particolar modo, introducono un nuovo metodo di concezione dell’opera che viene considerato precursore del surrealismo. Si tratta degli arazzi detti “foglie di cavolo” o “verdure a grandi foglie” ricchi </span><span style="background-color: white;">di fauna stilizzata e vegetazione lussureggiante. Tale invenzione si attribuisce soprattutto al genio di Jérome <b>Bosch</b>. </span><br />
<span style="background-color: white;"></span><br /><span style="background-color: white;"></span>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-bUmHNKXlHrc/TiKXUOW3ENI/AAAAAAAAAj0/OHqXYWqNqgE/s1600/800px-After_Jheronimus_Bosch_015.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="242" src="https://2.bp.blogspot.com/-bUmHNKXlHrc/TiKXUOW3ENI/AAAAAAAAAj0/OHqXYWqNqgE/s400/800px-After_Jheronimus_Bosch_015.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Arazzo del ciclo "Giardino di Delizie" di Jérome Bosch</td></tr>
</tbody></table>
<span style="background-color: white;"><br /></span>
<span style="background-color: white;"><b>(1600) </b>In seguito a persecuzioni religiose e politiche molti arazzieri olandesi fuggono dalla loro terra e si rifugiano in vari stati europei, favorendo così la diffusione della tecnica.Giungono fino in Svezia e Norvegia dove però non riescono ad affermare il loro stile, ma anche in Spagna dove verso la fine del Cinquecento fiorisce l’importante e prestigiosa produzione di Pietro <b>Gutierrez</b>. Bruxelles mantiene il suo primato anche nel Seicento, grazie all’apporto barocco di <b>Rubens</b>, maestro del colore e del movimento, il quale progetta cartoni con soggetti prevalentemente storici</span><span style="background-color: white;">. </span><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinwPQwxjCAizn8jVRES5B0gRseeTrbbuhX7-Pkk88eCasjTI-gSSucXa42BmGVwzmiqN0nlCW6zdLIUaKXzg-doJkQ1NSouT0VQXW2Z9chNjq8WXVXd5Jj2nAJrvbsFJlluPRVlTccuJs/s1600/image004.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="265" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinwPQwxjCAizn8jVRES5B0gRseeTrbbuhX7-Pkk88eCasjTI-gSSucXa42BmGVwzmiqN0nlCW6zdLIUaKXzg-doJkQ1NSouT0VQXW2Z9chNjq8WXVXd5Jj2nAJrvbsFJlluPRVlTccuJs/s400/image004.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Arazzo con l'Apoteosi dell'Eucarestia, disegno di Rubens</td></tr>
</tbody></table>
<span style="background-color: white;"><br /></span>
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<span style="background-color: white;"><b>(1600)</b> Abbiamo capito che avere l'arazzo più pregiato è ormai un affare di stato e dunque nel 1602 Enrico IV chiama a Parigi i tessitori di Bruxelles e di Anversa e con loro stipula un patto per cui gli arazzieri tesseranno e venderanno le opere per la Francia e saranno aperte in cambio abbondanti birrerie, sfruttando il grande amore dei popoli nordici per il bere. Non volendo essere da meno dei suoi predecessori, </span><span style="background-color: white;">Carlo VI, Filippo l’Ardito, Filippo il Buono, Carlo il Temerario, il nuovo Re di Francia Luigi XIV tenendo fede alle proprie mani di grandezza, volle far tornare alla ribalta la <i>grandeur </i>francese anche nell'ambito dell'arazzeria. Il primo ministro </span><span style="background-color: white;">Colbert favorì così la rinascita della manifattura francese di arazzi </span><span style="background-color: white;">dandole quasi carattere “statale”, elaborando statuti e fissando paghe per i tessitori e stabilendo i prezzi degli arazzi. N</span><span style="background-color: white;">el 1662 fondò la </span><b style="background-color: white;">“manifattura reale dei Gobelins”</b><span style="background-color: white;"> riunendo tutti i tessitori parigini alla famiglia Gobelins,che erano stati tintori ed avevano dunque conoscenze ed abilità per introdurre nella produzione degli arazzi </span><span style="background-color: white;">una vasta gamma di nuovi colori, prima limitata a poche tinte vegetali, che contribuì a rendere a lungo questa manifattura reale </span><span style="background-color: white;">la più prestigiosa - con grande orgoglio e beneficio di Luigi XIV che impegnò quasi completamente l'atelier nella produzione di arazzi per la Reggia di Versailles -. </span><br />
<span style="background-color: white;">Anche l’Inghilterra partecipò a questo sontuoso sviluppo e crea la <b>"manifattura di Mortlake"</b>, diretta da Stephan Crane. </span><br />
<span style="background-color: white;"><br /></span>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://m2.paperblog.com/i/128/1283019/la-storia-dellarazzo-dalle-origini-ai-nostri--L-dOCoE_.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://m2.paperblog.com/i/128/1283019/la-storia-dellarazzo-dalle-origini-ai-nostri--L-dOCoE_.jpeg" height="251" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Arazzo Gobelins "L'elefante" dal ciclo "Le Nuove Indie" - Quirinale</td></tr>
</tbody></table>
<span style="background-color: white;"><br /></span>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://www.artribune.com/wp-content/uploads/2011/09/Solebay-Mortlake-480x342.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://www.artribune.com/wp-content/uploads/2011/09/Solebay-Mortlake-480x342.jpg" height="285" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Manifattura Mortlake "La battaglia di Solebay"</td></tr>
</tbody></table>
<span style="background-color: white;"><b>(1700) </b>Nel Settecento si assisté al tripudio del <b>connubio arazzo-pittura</b> grazie alla realizzazione da parte di grandi pittori del secolo di pregiati cartoni per le manifatture reali dei rispettivi paesi. La Spagna conquistò il <b>Goya </b></span><span style="background-color: white;">che alla fine del 1774 realizzò i cartoni per una serie di arazzi eseguiti dalla Reale Arazzeria di Santa Bárbara e destinati alle sale dell'Escorial e del Prado. La manifattura spagnola si contraddistinse stilisticamente grazie all'apporto artistico del Goya e predilesse scene di caccia e "di schietto carattere popolaresco". La Francia poté contare invece, dopo la morte del celebre LeBrun, su pittori comunque affermati come Boucher, Coypel e Parrocel. </span><br />
<span style="background-color: white;"><br /></span>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://www.baroque.it/images/mobili-stile-barocco/arazzo2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://www.baroque.it/images/mobili-stile-barocco/arazzo2.jpg" height="171" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Francois Boucher, Nettuno e Animone, scene degli Amori degli dei, Beauvais, 1757</td></tr>
</tbody></table>
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<br /><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/c/ca/Francisco_de_Goya_y_Lucientes_098.jpg/428px-Francisco_de_Goya_y_Lucientes_098.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><span style="color: black;"><img border="0" src="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/c/ca/Francisco_de_Goya_y_Lucientes_098.jpg/428px-Francisco_de_Goya_y_Lucientes_098.jpg" height="320" width="228" /></span></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small;">Cartone di Francisco Goya</span></td></tr>
</tbody></table>
<b>(1800) "</b> Dalla fine del Settecento, con il passaggio alla produzione industriale e il crescere del costo della manodopera (i tempi di lavorazione lunghissimi determinano costi proibitivi), la moda degli arazzi incominciò a declinare come manifestazione esteriore del prestigio dell'aristocrazia e risentì dei forti cambiamenti sociali del momento: durante la rivoluzione francese la folla li bruciò non solo per recuperare i filamenti d'oro tessuti negli arazzi, ma anche per distruggere i vessilli della classe abbattuta." (Wikipedia)<br />
<br />
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<a href="http://www.arazzimoderni.it/wp-content/uploads/2015/09/IMG_6411.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.arazzimoderni.it/wp-content/uploads/2015/09/IMG_6411.jpg" height="640" width="458" /></a></div>
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Anche con l’avvento del periodo napoleonico e poi della Restaurazione l’arazzeria rimase spenta in termini di entusiasmo, frenetica ricerca di miglioramento artistico, notevole impiego di risorse, mecenatismo e quant'altro, riducendosi alla riproduzione di dipinti storici e ritratti. Questo almeno fino alla fine del secolo quando<span style="background-color: white;"> si ebbe una ripresa della lavorazione artigianale grazie all'inglese William Morris ed il suo movimento Arts and Crafts (movimento artistico di protesta contro la produzione di massa) si specializzò nella tessitura di arazzi ispirati al Medioevo, molti basati su suoi stessi disegni, oltre che di altri artisti.</span><br />
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<b>(1900)</b> Nella prima metà del Novecento si assiste ad un notevole risveglio della tecnica dell'arazzo e ad un ritorno alla produzione manuale artigianale in quasi tutta Europa, grazie all'impegno in quest'ambito di grandi maestri quali Picasso, Braque, Mirò, Lurcat, Guttuso. </div>
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Spero che questo affaccio storico sulla tecnica dell'arazzo, che devo dire amo molto, sia stata interessante e facile da seguire. Avete mai visto degli arazzi dal vivo? Dove? Raccontateci le vostre impressioni...</div>
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<i><span style="color: #e06666; font-size: large;">Con affetto,</span></i></div>
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<i><span style="color: #e06666; font-size: large;">Irene</span></i></div>
M.http://www.blogger.com/profile/16050532911936009447noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-3710901480135518706.post-80670036599135559402017-02-17T14:35:00.000+01:002017-02-17T14:35:22.956+01:00"El tiempo entre costuras" - serie tv spagnola (tradotta male) distrugge lo stereotipo.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
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Trovo buffo che in un'era globalizzata come questa, in cui con un click si puo' visitare e conoscere ogni parte del mondo, molti - anche tra i giovani - decidono , scientemente o no, di limitare i propri orizzonti, alimentandosi solo ad un piccolo angolino della cultura. E' riduttivo e significa privarsi della ricchezza di scoprire mentalita' diverse, modi diversi di esprimere e di intendere le emozioni e le vicende della vita, storiche o quotidiane.</div>
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Per questo ho come puntiglio personale, che vorrei fosse piu' estesamente condiviso, di non giudicare mai a priori un'opera d'arte (nel senso ampio di frutto dell'arte e dell'ingegno umano, non necessariamente di capolavoro, e nella qual categoria io includo non solo dipinti ma anche libri e film, in quanto espressioni studiate ed artistiche di emozioni e concetti, banali e non) in base alla provenienza, o agli stereotipi che questa talvolta suggerisce. </div>
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Nel caso di oggi, serie televisiva spagnola solitamente si traduce nella mente di tutti in 'telenovela mielosa, infinita e priva di guizzo artistico...solitamente buona solo come intrattenimento pomeridiano per casalinghe di mezz'eta'. Purtroppo questa e' la realta' di quanto siamo influenzabili dal pregiudizio, dal sentito dire o dalla tendenza di fare, come si dice, di tutta l'erba un fascio.</div>
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<a href="https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/M/MV5BMWM5MGUzYjktMjNhOC00MGVjLWE1YTMtNGU0NzIwZGZjNTA1XkEyXkFqcGdeQXVyMTA0MjU0Ng@@._V1_UY268_CR3,0,182,268_AL_.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/M/MV5BMWM5MGUzYjktMjNhOC00MGVjLWE1YTMtNGU0NzIwZGZjNTA1XkEyXkFqcGdeQXVyMTA0MjU0Ng@@._V1_UY268_CR3,0,182,268_AL_.jpg" width="217" /></a>"El Tiempo entre Costuras" e' stata per me una scoperta piacevole e certamente difforme da eventuali aspettative pregiudizievoli. Questa serie tv di produzione spagnola, ambientata pero' per buona parte in Marocco, racconta le vicende di una giovane sarta capace, appassionata e ingenua come tante donne in giovane eta', che e' costretta dalle svolte della vita a ricostruire la propria strada nell'Africa dominata dalla Spagna imperialista e franchista degli anni Trenta. Attraverso gli occhi di Sara Quiroga scopriamo i meccanismi di una societa' eterogenea in cui fascisti e ribelli spagnoli, nazisti tedeschi, ricchi inglesi e musulmani marocchini erano costretti a muoversi negli stessi spazi, interagire, fare affari - legali e non - e amalgamarsi quel tanto necessario alla comune convivenza, senza tuttavia dimenticare mai le diverse fazioni o mondi di appartenenza.</div>
<div style="text-align: justify;">
Questa serie, malamente tradotta in italiano "Il tempo del coraggio e dell'amore" a enfatizzare l'aspetto romantico e romanzesco della trama che, pur essendo importante, non era stato originariamente scelto come protagonista - tanto e' vero che in spagnolo, il titolo significa letteralmente " il tempo tra le cuciture" a mettere in evidenza la principale caratteristica della protagonista come sarta provetta - inizia a Madrid nel 1936, poco prima dell'Alzamiento di Franco che porto' alla guerra civile spagnola. Seguendo fedelmente le vicende narrate nel romanzo omonimo su cui si basa di Maria Duenas - omonimo in spagnolo, non in italiano in cui e' stato invece tradotto curiosamente "La notte ha cambiato rumore", strani fatti accadono nelle case editrici nostrane - troviamo Sira, ventenne, che alla vita modesta e tranquilla che conduce dividendosi tra il lavoro come sarta insieme alla madre e i preparativi per il matrimonio col fidanzato - gentile, dolce e innamorato ma volutamente un po' scialbo - sceglie di lasciarsi andare all'avventura, unendosi ad un affascinante venditore di macchine da scrivere, ambizioso e con il pallino per lo stile di vita ricco ed elegante. Inseguendo un sogno imprenditoriale condiviso, ma anche alla ricerca della bella vita, partono insieme per Tangeri, vivendo per qualche mese solo di divertimenti e piaceri. Tutto si infrange quando Sira si ritrova derubata dei soldi - donategli dal padre -, con un debito enorme sulle spalle, un bimbo in grembo e abbandonata dal prezioso innamorato.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://light0fmylife.files.wordpress.com/2014/08/sira_maquina.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="223" src="https://light0fmylife.files.wordpress.com/2014/08/sira_maquina.jpg" width="400" /></a></div>
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Vari accadimenti si susseguono poi, virando la storia dalla parte prevalentemente romantica e raccontandoci invece le difficolta' che una donna non sposata e sola aveva a quel tempo. Sira si ritrova ospite in una pensione a Tetouan, allora capitale del protettorato spagnolo in Marocco, dove si riprende fisicamente ed emotivamente grazie all'aiuto di un'improbabile e divertente accozzaglia di personaggi ben delineati, alcuni esaurientemente e altri solo con poche pennellate sapienti, riuniti nell'intimo microcosmo di una pensione afittacamere. In particolare spiccano tra gli altri Candelaria, padrona della struttura che diventa per lei una seconda figura materna, e la giovane ragazza marocchina Jamila, musulmana che parla spagnolo e che funge da 'serva' per Candelaria in cambio di vitto e alloggio. Fra le tre donne nasce un legame particolare, grazie al quale - ma non solo - Sira si trovera' in grado di aprire il proprio atelier di sartoria, divenendo la sarta piu' abile del protettorato. Proprio attraverso il via vai di quelle stanze, a noi spettatori si apre una veduta sugli intrighi politici e sociali che animavano l'alta societa' coloniale, impariamo i giochi leciti e illeciti che sostenevano la pesante trama di un periodo complesso come quello della guerra civile spagnola e le connessioni inevitabili con le vicende degli altri paesi europei. Grazie alla sua bravura, attraverso l'Atelier si dipana davanti a Sira una nuova strada, eccita<span style="font-family: inherit;">nte e pericolosa, che le fara' cambiare nome <span style="background-color: white; color: #252525;">in Arish Agoriuq, " diventando protagonista di incredibili avventure e intrighi internazionali che la fanno viaggiare in giro per il mondo". [Wikipedia]</span></span></div>
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<br /></div>
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Non e' solo passioni travolgenti e stucchevoli scene d'amore, quindi. " El tiempo entre costuras" parla della condizione femminile dell'epoca, descrive efficacemente gli aspetti socio-politici del tempo, pur non volendo concentrarvisi, e garantisce un'attendibilita' storica accettabile per una serie che vuol essere solo fiction drammatica ad ambientazione storica, e non documentario realistico; gli accenni storici sono accurati, dunque, e gli aspetti di contorno come ad esempio i costumi - importanti in questo caso, visto che abbiamo una sarta come protagonista - ma le vicende storiche che non incrociano direttamente il cammino del personaggio principale sono solo accennati con poche linee, cosi da evitare il rischio di non essere puntuali.</div>
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<a href="http://www.gafasamarillas.com/wp-content/uploads/2013/11/El-tiempo-entre-costuras-elegancia-4.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="http://www.gafasamarillas.com/wp-content/uploads/2013/11/El-tiempo-entre-costuras-elegancia-4.jpg" height="320" width="213" /></a>Dal punto di vista prettamente espressivo della storia, vi troviamo esemplificati diversi tipi di relazioni umane, emozioni e sentimenti che sono processati ed esternati in modalita' forse diverse da cio' cui siamo abituati oggi ma che credo si accordano giustamente con il periodo storico in cui si e' voluta ambientare la storia stessa. In molte opere, che siano serie televisive film o libri, l'ambientazione storica viene usata per attirare il pubblico, relegata a dare un 'odore esotico' alla trama e che finisce per diventare pretesto, tanto che prendendo la storia e spostandola pari pari di qualche secolo o continente vi si adatterebbe tranquillamente senza neanche doverla aggiustare troppo. E' vero che nella storia dell'espressione, scritta e cinematografica, le 'storie' ed i personaggi si ripetono inevitabilmente, con variazioni piu' o meno rilevanti, perche' le combinazioni non sono infinite e certi elementi sono necessari a rendere la storia interessante e significativa. Pero' credo anche che la bravura di un autore, che per me e' fondamentalmente un racconta storie, sta nel intersecare radicalmente gli elementi centrali a quelli di contorno, la trama in se' stessa con l'ambientazione, per renderli inscindibili e quindi creare qualcosa di originale, che sara' necessariamente diverso da un'altra opera seppur similare da un lato o dall'altro.</div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sono grata anche alla personale passione per le lingue straniere che mi ha sempre accompagnata, permettendomi in questo caso di guardare la serie in lingua originale e quindi assaporare l'esperienza nella sua pienezza. E' uno degli aspetti positivi di fenomeni moderni come Netflix, che ci permettono di avere accesso ad un vasto spettro di contenuti, di scegliere tra la comodita' della propria lingua o l'emozione della lingua originale, il tutto a basso costo e quasi nessun incomodo - niente piu' aspettare in fila al cinema, cercare il dvd in lingua originale e aspettare che ti arrivi a casa e cose simili. Per correttezza devo menzionare che la serie e' stata doppiata e trasmessa su Canale 5 nel 2014 passando, almeno per quanto mi riguarda, inosservata purtroppo.</div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Una serie intrigante, completa di sapori diversi per abbracciare un pubblico ampio: romanticismo, suspense, storicita', dramma, amicizia, guerra...</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://www.motor.es/fotos-noticias/2014/01/final-de-el-tiempo-entre-costuras-y-sus-pecados-sobre-ruedas-201415289_1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://www.motor.es/fotos-noticias/2014/01/final-de-el-tiempo-entre-costuras-y-sus-pecados-sobre-ruedas-201415289_1.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La vita nel protettorato</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://teleprograma.diezminutos.es/var/plan_site/storage/images/series-tv/2015/agosto/ruben-cortada-encarna-a-serrano-suner-el-cunadisimo-de-franco/eltiempoentrecosturas/9512812-1-esl-ES/eltiempoentrecosturas_gallery_a.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://teleprograma.diezminutos.es/var/plan_site/storage/images/series-tv/2015/agosto/ruben-cortada-encarna-a-serrano-suner-el-cunadisimo-de-franco/eltiempoentrecosturas/9512812-1-esl-ES/eltiempoentrecosturas_gallery_a.jpg" height="266" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Sira e Ramiro, fascinoso ma deludente.</td></tr>
</tbody></table>
<br /><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://www.makazine.gr/wp-content/uploads/2016/08/el-tiempo-entre-costuras-serie-libro-personajes-3.jpg?gid=20" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://www.makazine.gr/wp-content/uploads/2016/08/el-tiempo-entre-costuras-serie-libro-personajes-3.jpg?gid=20" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Gli affetti veri di Sira</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://i.ytimg.com/vi/OzR_qCBp_uk/maxresdefault.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="225" src="https://i.ytimg.com/vi/OzR_qCBp_uk/maxresdefault.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La svolta</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://images.teinteresa.es/tele/cuarto-capitulo-tiempo-costuras-imagenes_TINIMA20131108_0433_3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://images.teinteresa.es/tele/cuarto-capitulo-tiempo-costuras-imagenes_TINIMA20131108_0433_3.jpg" height="225" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il Marocco spagnolo II</td></tr>
</tbody></table>
<br /><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://pics.filmaffinity.com/El_tiempo_entre_costuras_TV_Series-551461437-large.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://pics.filmaffinity.com/El_tiempo_entre_costuras_TV_Series-551461437-large.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Gli intrecci politici</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://fotografias.antena3.com//clipping/cmsimages01//2013/11/11/B42A7130-D0B1-4952-8547-A735F19743B5/58.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://fotografias.antena3.com//clipping/cmsimages01//2013/11/11/B42A7130-D0B1-4952-8547-A735F19743B5/58.jpg" height="226" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Una nuova identita'</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://articulosdeopinion.net/wp-content/uploads/2014/04/el-tiempo-entre-costuras-personajes.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://articulosdeopinion.net/wp-content/uploads/2014/04/el-tiempo-entre-costuras-personajes.jpg" width="367" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il cast completo</td></tr>
</tbody></table>
<br /></div>
M.http://www.blogger.com/profile/16050532911936009447noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3710901480135518706.post-80951359955589910812017-02-17T12:03:00.001+01:002017-02-17T12:03:41.772+01:00Recensione "Le lettere segrete di Jo": un tuffo nell'infanzia [ITA]<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsw72dH-jeOdcG164cSzm5uSlQKM8HFBCVKSyQOmbEEUTMhY9kS-h5FPNJ4PgEZebYdvnOR-mGIXnK_mZcowj3wcDAHqTH0lY5X20yyT-beGTKIZquOKeUYqbqJYZwI-Qjt8jtQ6yVQIGm/s1600/the+little+women+letters.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsw72dH-jeOdcG164cSzm5uSlQKM8HFBCVKSyQOmbEEUTMhY9kS-h5FPNJ4PgEZebYdvnOR-mGIXnK_mZcowj3wcDAHqTH0lY5X20yyT-beGTKIZquOKeUYqbqJYZwI-Qjt8jtQ6yVQIGm/s1600/the+little+women+letters.jpg" /></a>P<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">roprio così: un tuffo nell'infanzia, questo è ciò che ha rappresentato per me questo recente romanzo della scrittrice inglese Gabrielle Donnely.</span><br />
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">La serie "Piccole Donne" della Alcott è una sorta di lettura-rito delle femmine della mia famiglia, un passaggio obbligato nella crescita di ogni bambina/adolescente di casa Ragghianti.</span><br />
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">Tornare nel loro mondo grazie a questo romanzo, edito da Giunti in economica tascabile nei mesi scorsi, mi ha riportata con la mente e con il cuore a quei momenti, mi ha fatta ripensare alle sensazioni ed emozioni provate nel leggere per la prima volta la coinvolgente, dolce storia della famiglia March.</span><br />
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">Gabrielle riprende infatti le file della serie di romanzi della Alcott, raccontandoci però il seguito di quella "saga familiare al femminile" in chiave moderna, trasportando i lettori nelle vite delle discendenti della bisnonna Jo.</span><br />
<br />
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">Le protagoniste sono, anche in questo caso - ma non a caso - tre sorelle ed una madre affezionata.</span><br />
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">Siamo a Londra, e le donne della famiglia Atwater, nate dalla penna della Donnely, ricalcano perfettamente le orme lasciate loro secoli prima da nonne e prozie March.</span><br />
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">Emma, la maggiore e più saggia delle tre sorelle, saggia, parsimoniosa, sempre educata, è in elettrizzata trepidazione per i preparativi del suo matrimonio con Matthew.</span><br />
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">Sophie è la talentuosa, frivola, corteggiatissima, adorabile chiacchierona sorella minore, nonché aspirante attrice senza ancora un ingaggio importante.</span><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsw72dH-jeOdcG164cSzm5uSlQKM8HFBCVKSyQOmbEEUTMhY9kS-h5FPNJ4PgEZebYdvnOR-mGIXnK_mZcowj3wcDAHqTH0lY5X20yyT-beGTKIZquOKeUYqbqJYZwI-Qjt8jtQ6yVQIGm/s1600/the+little+women+letters.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="color: black; font-family: "times" , "times new roman" , serif;"></span></a><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">Lulu, nella difficile posizione di sorella mezzana, è perennemente indecisa, brillante ed intelligente ma inquieta, confusa, impacciata. Ama la cucina, è troppo acida e brusca per far innamorare qualcuno e nonostante la laurea in chimica, l'unica cosa di cui è certa è che da grande NON lavorerà mai in un laboratorio.</span><br />
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">Fee è la mamma delle tre dissimili sorelle Atwater. Una donna moderna, anticonformista, femminista, psicologa e...americana!</span><br />
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">Tra pettegolezzi, gaffe, blandi rimproveri e dimostrazioni di affetto, l'esistenza delle quattro donne scorre serena e placidamente uguale a se stessa. </span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 20px;"><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">E che cosa succede se un giorno, in soffitta, rovistando in una vecchia valigia alla ricerca di alcune ricette, una delle tre sorelle si imbatte per caso in un plico di lettere scritte nientemeno che dalla trisnonna Jo March, l’intrepida protagonista di Piccole donne? Piene di segreti, di saggezza, di consigli meravigliosi sull'amore e sulla vita sprigionano una forza e un coraggio tali da spingere finalmente Lulu, e non solo lei, ad immaginare la sua strada.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://respirandorosa.files.wordpress.com/2012/03/piccole-donne-1949_avorigh.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><span style="color: black; font-family: "times" , "times new roman" , serif;"></span></a><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"><span style="line-height: 20px;">Come ho detto inizialmente, sono letterariamente e culturalmente nata grazie alla lettura di Piccole Donne, dunque temevo in modo abbastanza notevole che il mio giudizio potesse essere poco obiettivo e, tra le due parti, pendesse per un risultato negativo. Troppo alte le aspettative, troppo difficile soddisfarle.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"><span style="line-height: 20px;">Invece non è stato così.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"><span style="line-height: 20px;">La fortuna, e/o la bravura non saprei, di Gabrielle Donnelly è stata proprio quella di ambientare il romanzo in un'epoca moderna, rendendolo si un sequel di "Piccole Donne" grazie al fil rouge della dinastia familiare e delle somiglianze tra i membri femminili di casa Atwater e di casa March, tuttavia è riuscito a non intaccare direttamente le immagini che la Alcott ha creato nella nostra mente di affezionate bambine. Sarebbe stato pericoloso dover ricreare con efficacia e carica emotiva le figure delle sorelle March, farle muovere adeguatamente nel loro ambiente e non risultare stonata, finta o sbagliata addirittura.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"><span style="line-height: 20px;">In questo modo le sorelle March non sono altro che un richiamo, il sapore dolce di un ricordo che ci torna alle labbra ma che rimane immutato, tale e quale ad allora, conferendo stile atmosfera e interesse al racconto delle moderne Atwater senza esserne edulcorato.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"><span style="line-height: 20px;">Le giovani protagoniste sono ritratte con tratto sapiente, sensibilità profondamente femminili in cui ogni donna sa trovare se stessa o le proprie conoscenze, rendendo gradevole la lettura e interessante l'evolversi degli eventi. </span></span><br />
<span style="font-family: times, "times new roman", serif;">E' un libro accogliente, fresco, vivo e donna. L'affetto fa da protagonista, quello tra uomo e donna ma in particolare quello filiale, il legame straordinario che si crea solo all'interno degli indissolubili tessuti familiari.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"><span style="line-height: 20px;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"><span style="line-height: 20px;">La Donnelly ha saputo far rivivere atmosfere e valori della famiglia March raccogliendoli con cura e tatto, come si fa con i gioielli preziosi, e posandoli davanti ai nostri occhi moderni tra le pieghe delle corte gonne di casa Atwater, aggiungendovi valore senza mutarli.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"><span style="line-height: 20px;">Certo....la Alcott è la Alcott. E la famiglia March non sarà mai eguagliata, neppure dalle sue discendenti.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"><span style="line-height: 20px;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"><span style="line-height: 20px;">L'AUTRICE</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"><b style="line-height: 20px;">Gabrielle Donnelly </b><span style="line-height: 20px;">è nata e cresciuta a Londra, dove ha scritto per diverse riviste femminili, prima di trasferirsi a Los Angeles e specializzarsi in giornalismo dello spettacolo. Insieme a Julia Braun Kessler ha pubblicato, con lo pseudonimo di Julia Barrett, Presumption: An Entertainment, uno dei primi sequel di Orgoglio e pregiudizio. Vive a Los Angeles con il marito ed è una fan sfegatata di Louisa May Alcott da quando era bambina. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"><span style="line-height: 20px;">Sito dell'autrice: </span><a href="http://gabrielledonnellyauthor.com/default.html" style="line-height: 20px; text-decoration: none;">http://gabrielledonnellyauthor.com/default.html</a></span></div>
<div>
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"><span style="line-height: 20px;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"><span style="line-height: 20px;">Regalo consigliato per amiche, mamme, zie, nonne, sorelle...che abbiano amato Louise May Alcott o che ancora non l'abbiano scoperta. Perché l'amore è sempre amore, e riscoprirlo fa bene in ogni caso.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<br />
<br />M.http://www.blogger.com/profile/16050532911936009447noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-3710901480135518706.post-16028676357686639712017-01-27T21:49:00.001+01:002017-01-27T21:49:34.603+01:00THE HAND OF THE POET: il percorso anziche' la destinazione [ITA]<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://www.jhbooks.com/pictures/medium/124602.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://www.jhbooks.com/pictures/medium/124602.jpg" width="260" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0in; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Mi e' capitato tra le mani un libro di
qualche anno fa' (1997...le nuovissime generazioni lo
considererebbero forse vecchio addirittura!) voluto dalla New York
Public Library e curato da Rodney Phillips: “The Hand of The Poet”
(La Mano del Poeta). Questo volume di ben 358 e' praticamente una
raccolta di manoscritti di quelli che dovrebbero essere i piu'
importanti poeti di tutti i tempi, ognuno accompagnato da un saggio
di analisi che cerca di individuarne il processo mentale, che
ricostruisce il percorso scrittorio dall'idea al prodotto finale in
base alle caratteristiche rilevate da ogni pagina
mano/dattiloscritta: calligrafia, spaziatura, correzioni, disegni e
tutte le altre scelte operate da ogni autore in ambito non di
contenuto ma di forma.
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Confesso di non aver letto
pedissequamente e ordinatamente ognuna delle pagine, a dire il vero
neanche ognuna delle schede piu' in generale, tuttavia dando una
scorsa al libro sono saltate all'occhio alcune cose. La prima
osservazione riguarda la scelta dei poeti che si sono voluti
'analizzare': evidente e fortemente influente e' di sicuro
l'americanita' non solo dell'ente sponsorizzante ma anche
dell'autore/curatore stesso, che ha prodotto una lista molto diversa
da cio' che un curatore non dico italiano ma anche solo europeo
avrebbe messo insieme. Limitandosi a considerare la produzione in
lingua originale inglese, hanno escluso una vasta quantita' di autori
di elevato ed elevatissimo calibro. Trattandosi tuttavia della
collezione Berg e della New York Public Library, la scelta era forse
obbligata, o quanto meno comprensibile. E' pero' facile notare
anche,sempre nell'ambito della scelta degli autori, che la cosiddetta
“black poetry” e' molto mal rappresentata, una minoranza quasi
ridicola che sembra aggiunta per evitare critiche o accuse di
razzismo, piu' che per effettivo apprezzamento. Potrei sempre
sbagliarmi....forse.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Il secondo aspetto trasmesso dal libro
e' che, soprattutto quando si tratta di arte, il percorso intrapreso
dall'arista/autore che si conclude poi nel risultato – l'opera –
e' importante e significativo tanto quanto il risultato stesso.
Concetto interessante, solitamente ignorato dalla maggioranza del
“pubblico” non-professionista che si concentra solo sull'opera e
spesso superficialmente anche su quella. E' oltretutto interessante
riconoscere che le caratteristiche personali ed artistiche di ogni
individuo analizzato nel libro si riflettono e traspaiono dai suoi
manoscritti, dicendo molto non solo sul funzionamento del processo
mentale di creazione ed elaborazione dell'idea ma anche sulle scelte
artistiche che ne conseguono, valido strumento per comprendere
diversamente, se non meglio, il prodotto finale.
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Cercando sul web non sono riuscita a
trovare una traduzione italiana del libro ed il linguaggio usato e'
necessariamente complesso e difficile da comprendere per chi non
abbia una buona conoscenza della lingua inglese. Ne e' possibile
l'acquisto nella maggioranza delle librerie online in lingua inglese
per una modica somma, se siete interessati all'argomento vale
sicuramente la pena una lettura, piu' o meno approfondita.</span></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0in; text-align: right;">
Irene Francis
</div>
M.http://www.blogger.com/profile/16050532911936009447noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3710901480135518706.post-14882308235504450252017-01-16T21:32:00.001+01:002017-01-16T21:32:22.458+01:00“Il sangue dei fiori”, esordio di Anita Amirrezvani [ITA]<blockquote class="tr_bq" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; color: #404040; display: inline-block; margin: 20px 1.5em 20px -40px; outline: 0px; padding: 20px 20px 1px 80px; position: relative; quotes: "" ""; vertical-align: baseline;">
<blockquote class="tr_bq" style="border: 0px; font-style: inherit; margin-bottom: 1.5em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="background-color: white; font-family: inherit;">“…la mia vita era ben diversa da quella che avevo sognato da ragazzina, al villaggio, ascoltando i racconti della mamma. Le storie che mi hanno accompagnata negli anni finivano tutte con un matrimonio tra un principe ricco e generoso e una fanciulla bella e sventurata, che, da lui salvata, cominciava una nuova vita. […] E’ così che succede nelle favole…ma non sempre”</span></blockquote>
</blockquote>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #404040; margin-bottom: 1.5em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<img alt="" class="alignleft" height="439" src="https://i1.wp.com/blog.iodonna.it/io-leggo/files/2013/11/il-sangue-dei-fiori-Anita-Amirrezvani.jpg" style="display: inline; float: left; height: auto; line-height: 19px; margin: 0px 20px 20px 0px; max-width: 100%;" width="331" /><span style="font-family: inherit;"></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit;">Anita Amirrezvani, iraniana di nascita e statunitense per adozione, fa il suo debutto internazionale come scrittrice dopo anni di carriera nel mondo della danza contemporanea. Leggendo il suo romanzo d’esordio, “Il sangue dei fiori” appunto, devo dire che lo ha fatto proprio bene.</span></span></div>
<br />
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #404040; margin-bottom: 1.5em; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: inherit;">Con scrittura sciolta e stile equilibrato tra realistico e sognante, dipinge sotto gli occhi del lettore un mondo lontano nel tempo, colorato e prezioso come i lussuosi tappeti che fanno da perno a questa trama semplice ma interessante. Impariamo a conoscere l’antica Persia con i suoi riti di igiene e pudicizia, con le sue tradizioni affascinanti tutto sommato non molto diverse da quelle occidentali dell’epoca – anzi, forse in certi casi più elevate -…creando nella nostra mente un’immagine che coinvolge, che convince e che stride tuttavia con l’idea dell’Iran di guerriglia ed orrori di cui leggiamo sui giornali.</span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #404040; margin-bottom: 1.5em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Anita ci racconta la storia di unaragazza tredicenne proveniente da villaggio sperduto nella Persia del 17° secolo, in cui vive con la madre ed il padre, il quale le ha trasmesso la grande passione di fabbricare tappeti.</span></div>
<span style="font-family: inherit;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Purtroppo la sua vita viene sconvolta dal passaggio di una cometa – considerata maledetta dalla superstizione dell’epoca – e la sua vita si macchia con un’ondata di sciagure. La prima è la morte del padre che costringe le due donne rimaste sole a trovare rifugio presso la ricca famiglia dello zio Gostaham, nella lontana – e mitica -città di Isfahān. Qui, tra la magnifica casa dello zio, fabbricatore di tappetti per lo Scià, i minareti della moschee, il Ponte dei 33 archi e l’immensa Piazza del Mondo, la giovane montanara diventerà una donna, assaporando le gioie del paradiso e toccando con l’altra mano le pene dell’inferno. La sua crescita è ostacolata da errori, disgrazie, umiliazioni, ma la tenacia e la passione per i tappeti riusciranno ad infonderle il coraggio necessario a rialzarsi e costruirsi il proprio futuro, rendendola una ragazza emancipata e forte, dal valore inestimabile. Il che è straordinario, specialmente nell’ambiente storico e culturale in cui ci troviamo.</span></div>
</span><br />
<blockquote style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 0px; color: #404040; display: inline-block; margin: 20px 1.5em 20px -40px; outline: 0px; padding: 20px 20px 1px 80px; position: relative; quotes: "" ""; vertical-align: baseline;">
<div style="border: 0px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin-bottom: 1.5em; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<i><span style="background-color: white; font-family: inherit;">“Io ero diversa da tutte loro: avevo i miei tappeti e la mia famiglia adottiva a cui pensare. […] Ero una donna: il mio lavoro costituiva una novità e i miei tappeti andavano a ruba tra le donne dell’harem. Non avrei mai rinunciato al mio mestiere, anche se avessi sposato un uomo ricco come lo scià.”</span></i></div>
</blockquote>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #404040; margin-bottom: 1.5em; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: inherit;">L’unica cosa stonata dell’edizione che ho io, la Mondadori Bestsellers, è la scelta della copertina. Pertinente, per carità, visto che ritrae una donna avvolta in preziose lenzuola sdraiata su un fantastico tappeto. Tuttavia personalmente avrei scelto di estendere il motivo del tappeto persiano all’intera copertina, richiamando l’usanza musulmana di non ritrarre figure umane o animali nelle decorazioni dei loro luoghi sacri. </span><span style="font-family: inherit;">Questo libro mi ha fatto comprendere molte cose, riguardo alla cultura musulmana ma anche riguardo al processo di crescita che, costante nei secoli, ognuno di noi deve affrontare inevitabilmente. Per questo lo consiglio volentieri.</span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #404040; margin-bottom: 1.5em; outline: 0px; padding: 0px; text-align: right; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: inherit;"><b>Irene Francis</b></span></div>
M.http://www.blogger.com/profile/16050532911936009447noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3710901480135518706.post-57170616054146120902017-01-16T21:19:00.005+01:002017-01-16T21:19:46.445+01:00Red Tails: il coraggio non ha colore. [ITA]<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-ogbQVALgrJ8/WH0ppTTcaFI/AAAAAAAADtc/x9WYjbyo2rw0SoXK_Yp1hDiSmhKOBT-owCLcB/s1600/Red-Tails-Movie-Poster.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://3.bp.blogspot.com/-ogbQVALgrJ8/WH0ppTTcaFI/AAAAAAAADtc/x9WYjbyo2rw0SoXK_Yp1hDiSmhKOBT-owCLcB/s320/Red-Tails-Movie-Poster.jpg" width="219" /></a></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #404040; margin-bottom: 1.5em; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: inherit;">Di solito ho paura dei film “basati su storie vere”. Ho paura quando raccontano la verità, perché vuol dire che certe cose sono davvero accadute, ed ho paura quando sono sporcati di finzione, perché alterano la storia ed è un crimine crudele. Senza conoscere la realtà degli avvenimenti, non possiamo imparare da ciò che è stato…e riduciamo così la storia a semplice passato inutile ed inerte. Questo film è stata per me è un’eccezione. Mi ha toccata profondamente <span style="border: 0px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: underline; vertical-align: baseline;">proprio perché</span> basato su fatti veramente accaduti. Odio la guerra e la violenza con ogni parte del mio cuore, tuttavia questo non mi impedisce di rendere omaggio a coloro che hanno rischiato la loro vita per un’ideale di libertà.</span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #404040; margin-bottom: 1.5em; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: inherit;">Red Tails (2012) racconta alcune vicende del <strong style="border: 0px; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">99° squadrone combattente</strong> dell’aviazione militare americana che combatté durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale nei cieli sopra il nostro Mediterraneo. Il <strong style="border: 0px; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Tuskegee Airmen</strong> fu un reparto di piloti di caccia espressamente voluto dal presidente Roosevelt che si distinse per le missioni riuscite, per la minima percentuale di perdite subite e per la bravura e l’affiatamento dei suoi membri. La cosa straordinaria di questo squadrone è che alla guida di quei caccia “coda rossa” – da qui il soprannome <strong style="border: 0px; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">“Red Tails”</strong> – vi erano solo piloti di colore, “nigger” come venivano chiamati allora. Il film racconta la lotta di questo gruppo di uomini che dovettero <span style="border: 0px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: underline; vertical-align: baseline;">combattere per combattere, provando missione dopo missione di non essere inferiori agli altri soldati né in abilità né in coraggio.</span> Il Tuskegee Airmen dovette affrontare <strong style="border: 0px; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">due guerre</strong>: una in aria contro gli aerei tedeschi, l’altra a terra contro la sfiducia degli alti gradi di comando dell’aviazione americana e contro il disprezzo e la discriminazione degli altri piloti americani “bianchi”. Report dopo report riuscirono a<span style="border: 0px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: underline; vertical-align: baseline;"> guadagnars</span>i il rispetto e l’onore che meritavano in una nazione ancora piagata dal più duro <span style="border: 0px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: underline; vertical-align: baseline;">razzismo</span>. Oltre all’esagerata reputazione di essere praticamente invincibili – per anni si è creduto che nessun bombardiere scortato dal Tuskegee Airman fosse stato abbattuto – questo coraggioso reparto di americani, inclusi i 66 piloti caduti in combattimento, hanno guadagnato riconoscimenti e medaglie al valore, tra cui nel 2007 la <span style="border: 0px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: underline; vertical-align: baseline;">Medaglia d’Oro del Congresso.</span></span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #404040; margin-bottom: 1.5em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-okp_3MnxOJo/WH0pvzZrcJI/AAAAAAAADtg/hqTs29kmxFce_ZJuWM6BicO9ay2_qZYOwCLcB/s1600/570px-Tuskegee_airmen_2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://4.bp.blogspot.com/-okp_3MnxOJo/WH0pvzZrcJI/AAAAAAAADtg/hqTs29kmxFce_ZJuWM6BicO9ay2_qZYOwCLcB/s320/570px-Tuskegee_airmen_2.jpg" style="cursor: move;" width="304" /></a></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #404040; margin-bottom: 1.5em; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: inherit;">Il razzismo è ancora insito nella maggioranza dei cuori della gente di ogni paese, ed il suo fuoco si risveglia particolarmente quando si tratta di persone di colore. Così è stato per secoli, nonostante ci sia sempre stato chi si è battuto per cambiare le cose, e purtroppo così continuerà ad essere. Tuttavia film come questi fanno bene a chi di noi possiede ancora una coscienza sensibile ed un cuore da toccare. Erano soldati..hanno ucciso come i loro nemici e togliere vite è sempre da disprezzare. Non sono i soldati, né i piloti né gli americani che ho guardato in questo film…ma <span style="border: 0px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: underline; vertical-align: baseline;">gli uomini, che hanno dovuto guadagnarsi il diritto di combattere per ciò in cui credevano,</span><span style="border: 0px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"> d</span>iritto garantito automaticamente agli altri ma ostacolato e infine concesso con denti stretti a loro perché di pelle scura.</span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #404040; margin-bottom: 1.5em; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: inherit;">E’ un film fatto molto bene, realistico e reale, interpretato da un team di attori che <span style="border: 0px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: underline; vertical-align: baseline;">sentivano</span> ciò che stavano recitando. Nella trama c’è anche una piccola storia d’amore, tra un’italiana ed uno dei piloti del Tuskegee. Un’amore di guerra, tra persone diverse che neppure comprendono le rispettive lingue ma che comunicano ai rispettivi cuori. Bravi <strong style="border: 0px; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">David Oyelowo</strong> e <strong style="border: 0px; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Daniela Ruah</strong>…ma niente possono i loro personaggi contro il fuoco della guerra. Andando su terreni meno tragici e profondi, i ragazzi dello squadrone sono personaggi <em style="border: 0px; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">divertenti</em>, giovani scapestrati; le scene d’azione ed i combattimenti in volo sono <em style="border: 0px; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">appassionanti</em> e ben girate. Sono riuscita a seguirle persino io che di solito nei film di guerra non ci capisco niente.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-3grKicU6xSk/WH0qA4v7nyI/AAAAAAAADto/uutQAa-Hg205lim7BpwFWKOexZILMu5QQCLcB/s1600/Lucas-salutes-Tuskegee-Airmen-with-Red-Tails-K9PVH7L-x-large.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="293" src="https://1.bp.blogspot.com/-3grKicU6xSk/WH0qA4v7nyI/AAAAAAAADto/uutQAa-Hg205lim7BpwFWKOexZILMu5QQCLcB/s400/Lucas-salutes-Tuskegee-Airmen-with-Red-Tails-K9PVH7L-x-large.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #404040; margin-bottom: 1.5em; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: inherit;">Il cast, quasi interamente composto da attori di colore, include: </span><strong style="border: 0px; font-family: inherit; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Cuba Gooding Jr, Terrence Howard, Ne-Yo, Elijah Kelley, Tristan Wilds, Nate Parker </strong><span style="font-family: inherit;">e</span><strong style="border: 0px; font-family: inherit; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"> Kevin Phillips</strong><span style="font-family: inherit;">. Altri soldati americani sono stati interpretati da </span><strong style="border: 0px; font-family: inherit; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Robert Kazinsky, Bryan Cranston </strong><span style="font-family: inherit;">e</span><strong style="border: 0px; font-family: inherit; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"> Gerald McRaney</strong><span style="font-family: inherit;">. </span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #404040; margin-bottom: 1.5em; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: inherit;">E' un film che è stato piacevole vedere...e rivedere, per la trama, l'azione ed anche i temi importanti che affronta. Io, quindi, lo raccomando vivamente.</span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #404040; margin-bottom: 1.5em; outline: 0px; padding: 0px; text-align: right; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: inherit;"><b>Irene Francis</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-kdtm6mRxjeM/WH0p6ySZA1I/AAAAAAAADtk/wMTwYZDZIfgcCAPRbQG4Mk_iNRBpIUvUQCLcB/s1600/robert_robinson_Class_SE-44-G_2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="472" src="https://3.bp.blogspot.com/-kdtm6mRxjeM/WH0p6ySZA1I/AAAAAAAADtk/wMTwYZDZIfgcCAPRbQG4Mk_iNRBpIUvUQCLcB/s640/robert_robinson_Class_SE-44-G_2.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #404040; margin-bottom: 1.5em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
M.http://www.blogger.com/profile/16050532911936009447noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3710901480135518706.post-22813887903947739492017-01-16T21:03:00.000+01:002017-01-16T21:03:43.312+01:00Red Tails: the courage of fighting to fight [ENG]<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-ph1cMqRX9Ek/WH0lybta6BI/AAAAAAAADtE/t7RSOxu9AYkttk_c0ljSbgLQigRPtq0HQCLcB/s1600/68992.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://3.bp.blogspot.com/-ph1cMqRX9Ek/WH0lybta6BI/AAAAAAAADtE/t7RSOxu9AYkttk_c0ljSbgLQigRPtq0HQCLcB/s320/68992.jpg" width="216" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="color: #444444; font-family: inherit;">I am usually afraid of watching movies
“based on <span lang="en-US">true stories”. I'm scared of the
ones who tell the truth, because it makes me aware that certain
things actually happened, and I'm scared of the ones stained by
fiction, because altering history is a cruel crime. Without knowing
the reality of facts, even when we hate them, we can't learn from
it...diminishing history and making simple past, useless and inert.
This movie was for me an exception. It touched me deeply especially
because based on a true story. I hate war and violence with every
part of my heart, but this doesn't prevent me from remembering with
honor those who risked their lives for the cause of freedom. </span>
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="color: #444444; font-family: inherit;"></span><br />
<a name='more'></a><span style="color: #444444; font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="color: #444444; font-family: inherit;"><span lang="en-US">Red Tails (2012)
tells us about part of the story of the 99</span><sup><span lang="en-US">th</span></sup><span lang="en-US">
Fighter Squadron of the American Air Force, active during the years
of WWII in the skies over our Mediterranean Sea. The Tuskegee Airmen
was a pursuit squadron formed by bombers and pilots, especially
requested by President Roosvelt, who stood out for the number of
accomplished missions, the small percentage in the number of losses
and for the team spirit among its members. The extraordinary aspect
of this Squadron was that at the wheel of those “red tail”
fighter-bombers – hence the nickname Red Tails – were only black
pilots. The movie relates the fight of this group of men who had to
fight for their right to combat, proving mission after mission not to
be inferior to the other soldiers, not in ability nor courage. The
Tuskegee Airmen had to face two wars: one in the air against the
german aircrafts, another on the ground against the mistrust of the
high commanders of the American Air Force and against the contempt
and discrimination by white pilots. Report after report they managed
to gain the rispect and honor they deserved, in a country still
plagued by blatant and fierce racism. On top of the exaggerated
reputation of being basically invincible – there has been for years
the belief that any aircraft escorted by the Tuskegee Airmen could be
shoot-down. - this courageous squad of americans, including the 66
pilots fallen in battle, obtained awards and Medals of Honor, among
which the Golden Medal of the Congress in 2007. </span>
</span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-sNz4aRtdnqA/WH0mCiYQdLI/AAAAAAAADtQ/uyw0YpTwCrYMHuPaxQazVjKdOkptlyZuQCLcB/s1600/Tuskegee_Airmen_%252B_US_Congressional_Gold_Medals%252C_2007March29.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="color: #444444; font-family: inherit;"><img border="0" height="238" src="https://4.bp.blogspot.com/-sNz4aRtdnqA/WH0mCiYQdLI/AAAAAAAADtQ/uyw0YpTwCrYMHuPaxQazVjKdOkptlyZuQCLcB/s320/Tuskegee_Airmen_%252B_US_Congressional_Gold_Medals%252C_2007March29.jpg" width="320" /></span></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="color: #444444; font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="color: #444444; font-family: inherit;"><span lang="en-US">Racism is still
dwelling in the majority of peoples' hearts in any country, and its
fire is particulary awaken usually when it's about black people. It's
been this way for centuries, despite the fact that there has always
been someone who fought for change, and unfortunately I believe that
left to men things will stay this way. Movies like this one, though,
are good for the ones of us who still have a sensitive conscience and
a heart to be touched. They were soldiers...they killed just like
their enemies did and taking away lives is always despicable. It's
not the soldiers, nor the pilots, nor the americans who I've watched
in this movie...but the men who had to gain the right to fight for
what they believed in; a right that is automatically granted to
others but hindered and finally begrudgignly given to them, only
because of the color of their skin. </span>
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="color: #444444; font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-fO6Tl4VoLhQ/WH0l7WJMlVI/AAAAAAAADtI/OS1Bcm6AiMEmRgbRB257so2IrJBMoGzKgCEw/s1600/773px-Tuskegee_Airmen_-_Circa_May_1942_to_Aug_1943.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="color: #444444; font-family: inherit;"><img border="0" height="310" src="https://4.bp.blogspot.com/-fO6Tl4VoLhQ/WH0l7WJMlVI/AAAAAAAADtI/OS1Bcm6AiMEmRgbRB257so2IrJBMoGzKgCEw/s400/773px-Tuskegee_Airmen_-_Circa_May_1942_to_Aug_1943.jpg" width="400" /></span></a></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="color: #444444; font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="color: #444444; font-family: inherit;"><span lang="en-US">It's a very
well-made movie, realistic and real, interpreted by a team of actor
who felt what they were acting. There is also a small love-story
between an italian girl and one of the Tuskegee pilots. A war
romance, between people who were different and didn't even speak the
same language but who could speak to each other's heart. David
Oyelowo and Daniela Ruah did a really good job...but the characters
could nothing against the blazing fire of the war. Moving on to less
tragic aspects, the squad guys are young, funny and a big reckless;
the action or fight scenes are thrilling and well shoot. Even I could
follow them, whereas I usually can't grasp anything of war movies. </span>
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="color: #444444; font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-bx3Yl-91gNE/WH0l7--dljI/AAAAAAAADtM/G4zF6LAuAJALkzGBUevEdD3kpq3SDMuuQCEw/s1600/m78_article_red_tails_1280x800_01092012_original_55.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="color: #444444; font-family: inherit;"><img border="0" height="250" src="https://4.bp.blogspot.com/-bx3Yl-91gNE/WH0l7--dljI/AAAAAAAADtM/G4zF6LAuAJALkzGBUevEdD3kpq3SDMuuQCEw/s400/m78_article_red_tails_1280x800_01092012_original_55.jpg" width="400" /></span></a></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="color: #444444; font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span lang="en-US"><span style="color: #444444; font-family: inherit;">The cast, almost
entirely made up of black actors, includes: Cuba Gooding Jr,
Terrence Howard, Ne-Yo, Elijah Kelley, Tristan Wilds, Nate Parker and
Kevin Phillips. Other American soldiers were Robert Kazinsky, Bryan
Cranston and Gerald McRaney.</span></span></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="color: #444444; font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="color: #444444; font-family: inherit;">It is a movie I really enjoyed watching...and re-watching for the story, the action and also the important themes addressed. It is, therefore, highly recommended.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in; text-align: right;">
<span style="color: #444444;"><b><br /></b></span></div>
<div style="margin-bottom: 0in; text-align: right;">
<span style="color: #444444;"><b>Irene Francis</b></span></div>
M.http://www.blogger.com/profile/16050532911936009447noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3710901480135518706.post-74409306575211274542017-01-13T22:59:00.001+01:002017-01-16T21:12:00.655+01:00Bollywood non è solo per indiani: Guzaarish [ITA]<div style="text-align: center;">
<blockquote class="tr_bq">
<span style="font-size: large;"><i><b><span style="color: #444444;"><br /></span></b></i><i><b><span style="color: #444444;">"I pregiudizi impediscono di scoprire le altrui virtù"</span></b></i></span></blockquote>
</div>
<div style="text-align: center;">
<i><b><span style="color: #444444;"><br /></span></b></i></div>
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #444444;">Einstein disse che è più difficile distruggere un atomo che un pregiudizio e, purtroppo, credo avesse pienamente ragione. Io, tuttavia, continuo ad essere un'inguaribile sognatrice quindi, pur essendo forse senza speranza, voglio provare a distruggere il pregiudizio.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
</div>
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #444444;">Noi occidentali siamo stati ottusi per secoli, impegnandoci stupidamente a tenere lo sguardo fisso davanti a noi, come cavalli da tiro con i paraocchi, perché consideravamo inutile voltarci ad osservare le culture che ci stavano intorno. Erano inferiori alla grande cultura europea, dovevano esserlo. Altrimenti come avremmo scusato noi stessi delle barbarie inflitte, dell'egemonia che abbiamo cercato di mantenere strenuamente, con violenza, a costo di calpestare nostri simili non uguali a noi? </span></div>
</div>
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #444444;">Il problema è, però, che questa nostra attitudine mentale ci ha influenzati tanto da lasciare radici in noi, anche nei più moderni e aperti di mente, anche in chi dice il contrario. Pur senza rendercene conto, ognuno di noi è portato d'istinto a guardare con diffidenza ciò che viene da paesi e culture diverse dalla nostra, da quella che è rimasta comodamente e saldamente al centro del mondo nella visione eurocentrica che continuiamo ostinati a promuovere, ciechi di fronte al cambiamento dei tempi e del mondo.</span></div>
</div>
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #444444;">Anche io sono vittima del pregiudizio, della maledetta abitudine di "far di tutta l'erba un fascio", di generalizzare. Tuttavia grazie a Bollywood ho avuto un'occasione di ricredermi, di cambiare opinione e questo mi ha tanto arricchita che desidero darla anche a coloro di voi che ne hanno bisogno.</span></div>
</div>
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #444444;">A causa della "fama" che il cinema indiano ha qui nel nostro paese, fino a poco tempo fa anch'io generalizzavo considerando ogni produzione bollywoodiana un polpettone fatto di canti, danze colorate, confusione da bazaar, attori con la caricata espressività delle soap opera di più bassa qualità, plot e dialoghi di ancora minor pregio.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
</div>
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="color: #444444;">Niente di più sbagliato, niente di più falso.</span></b></div>
</div>
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #444444;">Certo, anche nell'industria cinematografica indiana ci sono le commedie idiote, i film patinati simil-soap-opera e i polpettoni impossibili da reggere più del decimo minuto. Come ci sono nel cinema italiano, in quello inglese, francese, spagnolo, americano. </span></div>
</div>
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #444444;">Ognuno di questi paesi è capace di creare pellicole di pregio, capaci di emozionare, kolossal efficaci, capolavori. Posso dirvi per esperienza che l'India non è da meno.</span></div>
</div>
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #444444;">Scoperto questo "nuovo mondo" grazie al film "Matrimoni e Pregiudizi", rifacimento indiano di "Orgoglio e Pregiudizio", mi sono avvicinata alla cultura indiana e alle migliori tra le loro produzioni cinematografiche, rimanendone sorpresa, prima, poi affascinata ed emozionata, infine affezionata.</span></div>
</div>
<div style="text-align: left;">
<a href="http://www.milleorienti.com/wp-content/uploads/2012/05/bollywood_dance2.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><span style="color: #444444;"></span></a><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #444444;">Tutte le pellicole che ho visto, accuratamente selezionate tra le miriadi prodotte negli anni, mi hanno sorpresa perché non hanno bisogno di corpi nudi, scene di sesso, sbaciucchiamenti sfrenati o dialoghi strappalacrime per trasmettere passione, amore, complicità, intensità. Lo fanno con lo sguardo, con una carezza o un abbraccio, riuscendo ad essere molto più efficaci e molto più seri. Sanno trasmettere l'allegria, incanalano le emozioni attraverso musiche coinvolgenti accompagnate dal loro unico, affascinante modo di cantare. Ogni movimento del corpo corrispondente una parola.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #444444;"></span><br />
<a name='more'></a><span style="color: #444444;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #444444;">Sanno creare quadri emotivi e artistici minuziosamente studiati.</span></div>
</div>
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #444444;">Ho visto ormai abbastanza film indiani per affermare che quando portano sullo schermo temi profondi, storie importanti, grandi personaggi, gli attori e le produzioni Bollywood sono capaci di una sensibilità, di una comunicatività straordinarie, riuscendo a toccare nell'intimo ed emozionare oltre la superficiale lacrimuccia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #444444;">Il film di cui desidero parlarvi è emblematico di questa grandezza, nonché dell'eccezionale talento dei due attori protagonisti, Aishwarya Rai Bachchan e Hrithik Roshan.</span></div>
</div>
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #444444;">Quindi vi prego, anche coloro di voi che fino a questo momento hanno letto il mio articolo con un sopracciglio alzato o un sorrisetto beffardo sul viso, non lasciatevi andare al pregiudizio e datemi una possibilità di vincerlo!</span></div>
<span style="color: #444444;"><br /></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="color: #444444;"><span style="color: #990000; font-size: large;"><i><b></b></i></span>
</span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="color: #444444; font-size: large;"><i><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJm3OwhzwLJ5-mM-mRfjtxileXw4w1ydi_cT9Or9nX4v5KvAPYDAHWDRlp41BYaOvJM-5LZnA7eLOMujIWrd0jW44-A0nrKon7Gt4m7Jq9jI7KYVToqg41eb0vvoMtCSgdf1i0iUUFG42Q/s1600/25932.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="512" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJm3OwhzwLJ5-mM-mRfjtxileXw4w1ydi_cT9Or9nX4v5KvAPYDAHWDRlp41BYaOvJM-5LZnA7eLOMujIWrd0jW44-A0nrKon7Gt4m7Jq9jI7KYVToqg41eb0vvoMtCSgdf1i0iUUFG42Q/s640/25932.jpg" width="640" /></a></b></i></span></div>
</div>
<div style="text-align: left;">
<span style="color: #444444;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<i><span style="color: #444444;"><b>Ogni uomo ha diritto di decidere della sua vita. </b></span></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><span style="color: #444444;"><b>Ogni uomo ha il diritto di vivere con dignità...e di morire con dignità. </b></span></i></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #444444;"><br /></span></div>
<span style="color: #444444;">Ecco l'importante tema toccato da questo film eccezionale: <i>l'eutanasia, la dolce morte</i>.</span><br />
<span style="color: #444444;"><br /></span>
<i><b><span style="color: #444444;">Scheda Tecnica</span></b></i><br />
<span style="color: #444444;"><b>Regista</b>: Sanjay Leela Bhansali</span><br />
<span style="color: #444444;"><b>Sceneggiatore</b>: Sanjay Leela Bhansali</span><br />
<span style="color: #444444;"><b>Anno</b>: 2010</span><br />
<span style="color: #444444;"><b>Lingua</b>: Hindi e Inglese (in molte pellicole bollywood destinate anche al mercato occidentale gli attori mescolano le due lingue, dimostrando una buonissima padronanza dell'inglese)</span><br />
<span style="color: #444444;"><b>Cast Artistico</b>: Aishwarya Rai, Hrithik Roshan, Monikangana Dutta, Shernaz Patel, Vijay Crishna, Suhel Seth, Aditya Roy Kapoor,</span><br />
<span style="color: #444444;"><b>Musiche</b>: Sanjay Leela Bhansali</span><br />
<span style="color: #444444;"><b>Durata</b>: 116 minuti</span><br />
<span style="color: #444444;"><b>Locations</b>: Mumbai, Goa, Panjim,</span><br />
<span style="color: #444444;"><b>Inspiration</b>: Romeo and Juliet di Zeffirelli</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #444444;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #444444;">Ethan Mascarenhas (Hrithik Roshan) era un illusionista di grande talento, Merlin, il più grande mago del suo tempo, finché un incidente durante uno spettacolo gli danneggia irreparabilmente la spina dorsale, lasciandolo tetraplegico, completamente immobile dal collo in giù. Ethan vive in una suggestiva, antica casa a Goa, amorevolmente accudito dalla sua infermiera Sofia D'Souza (Aishwarya Rai), che gli è accanto da anni e che praticamente lo fa vivere: gli lava i denti, lo veste, lo imbocca, legge per lui, lo lava, lo sposta da una parte all'altra del suo piccolo mondo, il primo piano della grande casa. Per quattordici anni Ethan ha reagito con determinazione alla sua condizione ed è diventato il vitale speaker di una stazione radio, fonte di ispirazione e coraggio per tutti i suoi ascoltatori, malati e non. Dopo anni di lotte contro la malattia, di amore per la vita, Ethan è stanco e decide di sottoporre ad un tribunale la sua richiesta di eutanasia, pratica proibita dalla legge indiana.</span></div>
<span style="color: #444444;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.pinkvilla.com/files/styles/contentpreview/public/69349_10150304972855454_862925453_15360155_2266367_n.jpg?itok=bCi1ztaX" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.pinkvilla.com/files/styles/contentpreview/public/69349_10150304972855454_862925453_15360155_2266367_n.jpg?itok=bCi1ztaX" height="416" width="640" /></a></div>
<span style="color: #444444;"><br /></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.bollyspice.com/images/feature-images/10dec_scream-and-shout-guzaarish01.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="color: #444444;"></span></a></div>
<span style="color: #444444;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #444444;">Un film che fin dall'inizio ci lascia in attesa della morte, ma che è invece il trionfo della vita prorompente in tutta la sua preziosità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #444444;">Guzaarish ci racconta la storia di un uomo fisicamente indifeso ma con dentro una forza d'animo d'acciaio, che ride di cuore quando allo spettatore spuntano le lacrime perché non vuole lasciarsi abbattere dal tiro mancino che la vita gli ha tirato. Non considera la morte una sconfitta ma una scelta ben ponderata perché non sente più dignità nella vita da vegetale che è costretto a condurre.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #444444;">Ma ci narra anche la più bella storia d'amore di tutti i tempi, quella che unisce Ethan alla donna della sua vita - quella che gli permette di vivere, attraverso la quale lui vive - Sofia, un personaggio in cui grazia e fuoco si fondono insieme a bontà, dedizione, tenerezza e coraggio. E' una storia d'amore inconsueta, cresciuta giorno dopo giorno in una quotidianità che li fa vivere all'unisono, lei in funzione dei bisogni di lui e lui in totale dipendenza da lei. E' una storia d'amore raccontata attraverso gli sguardi, i silenzi, i gesti anziché le parole.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #444444;">Aishwarya e Hritik sono davvero eccezionali nel dar vita a due personaggi tanto complicati che comunicano tra loro non attraverso lunghi dialoghi ma attraverso il loro stesso emozionarsi.</span></div>
<span style="color: #444444;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://roashina.files.wordpress.com/2010/11/aishwarya-rai-in-guzaarish-movie-guzaarish-movie-stills1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="color: #444444;"><img border="0" height="425" src="https://roashina.files.wordpress.com/2010/11/aishwarya-rai-in-guzaarish-movie-guzaarish-movie-stills1.jpg" width="640" /></span></a></div>
<span style="color: #444444;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #444444;">Hritik recita solo con lo sguardo ed il sorriso, riuscendo tuttavia a trasmetterci con straordinaria efficacia l'intera gamma dei sentimenti del suo personaggio, attraverso una sua profondità e vitalità uniche.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #444444;">Aishwarya, dal canto suo, è eccezionale nel rendere la dedizione giornaliera di una donna che vive per un altra persona ogni singolo istante del giorno, lei sola capace di assisterlo e comprenderlo nel migliore dei modi. Una donna forte, che porta sulle spalle il peso di una casa che non è la sua e di una vita che dipende in tuttto da lei. Una donna che si innamora di un uomo che ha deciso di morire e che tuttavia lascia andare il suo cuore, cogliendo l'opportunità che la vita le sta dando di palesare a se stessa ed al mondo quell'amore fino ad allora espresso solo nella minuziosa ed amorevole cura di ogni giorno verso l'amato.</span></div>
<span style="color: #444444; text-align: justify;">E' un film studiato nei minimi dettagli: dalla singola scena al singolo gesto o movimento degli occhi, tanto importanti in questo film più che in altri, ma anche all'allestimento della casa, alla scelta degli attori e alla caratterizzazione dei personaggi, tutti disegnati in modo preciso e profondo, alla colonna sonora, ai costumi.</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRQjpjTkMPmE8T93Vi4AVnKmgoRbWwE6cZ_DFtB0Or-PWw6VKcCiJ2ca-0cgoEtjU2WxD1ss7iibrXs3eCkS2oqlqFsQkEpbVRRpDPQ0Z1xwcvliI2dry3R8EXrmfe0mjh2mwKvLvZ7ck/s1600/guzarish-Hrithik-roshan-Aishwarya-rai.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="255" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRQjpjTkMPmE8T93Vi4AVnKmgoRbWwE6cZ_DFtB0Or-PWw6VKcCiJ2ca-0cgoEtjU2WxD1ss7iibrXs3eCkS2oqlqFsQkEpbVRRpDPQ0Z1xwcvliI2dry3R8EXrmfe0mjh2mwKvLvZ7ck/s400/guzarish-Hrithik-roshan-Aishwarya-rai.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="color: #444444;">Mi ha fatta molto riflettere, facendomi immedesimare in un uomo che da artista poliedrico e di successo, da uomo prestante e affascinante, si trova completamente immobile, incapace di provare alcuna sensazione al di fuori del volto e dell'animo e totalmente dipendente dalla volontà e dall'aiuto altrui. Un uomo che non può più abbracciare sua madre, che non può salvare la donna che ama dalle percosse di un marito che la picchia davanti ai suoi occhi, ed è costretto a guardare ed urlare senza poter far nulla. Un uomo che non può spaccare un vaso per sfogare la rabbia, che non può sentire l'acqua del mare solleticargli i piedi, che non può esprimere e vivere l'immenso sentimento che prova per la donna che gli sta accanto se non con parole dolci, sorrisi d'amore, sguardi intensi e lacrime di gioia.</span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #444444;">E dopo essermi immedesimata fino in fondo nella condizione disperata di quest'uomo, l'ho visto affrontare tutto questo con coraggio e forza, spazzare via il dolore e l'impotenza con una risata a squarciagola. Allora ho pensato a come io affronto i miei minuscoli, microscopici problemi, o spesso come scappo da questi per non doverli combattere. Ho analizzato la mia vita come quella di ogni altro essere umano, preziose e certamente più fortunata di quella di coloro che il personaggio di Ethan vuole rappresentare, ma l'ho vista sprecata in pigrizia, ansia, paturnie, vittimismo, malinconia. O ancora peggio, nel caso di tanta gente, addirittura in comportamenti nocivi o letali. Come può chi ha la possibilità di vivere appieno la vita che gli è stata donata sprecarla con stupidità, in faccia a chi saprebbe spremerne ogni attimo trovandone il gusto di ridere, di essere grato e felice, ma non ne ha avuto la fortuna. La storia di Ethan e Sofia può darci lo sprone per migliorare, per fare quel cambiamento di cui parlavamo all'inizio di questo blog e la fiducia per superare i piccoli problemi della quotidianeità. E perché no, anche quelli più impegnativi. Questo meraviglioso racconto illustra anche in modo elegante, preciso..emblematico, quel dono stupendo fattoci da Dio di poter vivere all'unisono con un'altra persona, di respirare un'altra vita e condividerne ogni singolo istante, gioie e sofferenze insieme.</span><br />
<span style="color: #444444;"><br /></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://img01.ibnlive.in/ibnlive/uploads/2010/11/guzaarish19112010630.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://img01.ibnlive.in/ibnlive/uploads/2010/11/guzaarish19112010630.jpg" height="425" width="640" /></a></div>
<span style="color: #444444;"><br /></span></div>
<br />
<div style="text-align: right;">
<span style="color: #444444;"><b>Irene Francis</b></span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<br />
<br />
<br /></div>
M.http://www.blogger.com/profile/16050532911936009447noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-3710901480135518706.post-78565259010331402272017-01-13T22:41:00.000+01:002017-01-13T22:42:11.927+01:00Gosford Park: upstairs and downstairs prima di Downton Abbey [ITA]<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZSJY56IhmwAmjCvoKMnWdcRbCdtiwbEjpcySW7FSPmcfJDL8kRjJvvaNt0aCz1Ov6tlBIN6jfCn-bUumcj-lNVOt6So_N58w4gY0-25W76rtXKpyQO1DUCeM87Vei-n4FSTW75nx9J2s/s1600/gosford_park.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="311" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZSJY56IhmwAmjCvoKMnWdcRbCdtiwbEjpcySW7FSPmcfJDL8kRjJvvaNt0aCz1Ov6tlBIN6jfCn-bUumcj-lNVOt6So_N58w4gY0-25W76rtXKpyQO1DUCeM87Vei-n4FSTW75nx9J2s/s320/gosford_park.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="background-color: white; font-family: inherit;">Forse molti di noi che hanno seguito e amato la serie televisiva "Downton Abbey" non sanno che i suoi creatori si sono ispirati ad un grande film del 2001: Gosford Park. </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: inherit;">Il famoso "narratore" di Hollywood Robert Altman ricrea in questa sua raffinata pellicola, premio Oscar per la miglior sceneggiatura originale, l'atmosfera che aleggiava sulla contraddittoria e diseguale <u>società inglese degli anni '30</u>. Egli ci fa strada in questo mondo fra lusso, relazioni sbagliate, matrimoni infelici contratti per comodo, inflessibili piramidi sociali e intrighi o misteri familiari, sorretto da un cast eccezionale.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: inherit;"></span><br />
<a name='more'></a><span style="background-color: white; font-family: inherit;"><br /></span>
<span style="background-color: white; font-family: inherit;">Nella bellissima tenuta di campagna di Sir William McCordle e della moglie Lady Sylvia si riunisce per il weekend un'<u>eclettica compagnia mista </u>di amici e parenti, tutti più o meno nobili. Un famosissimo attore di Hollywood ( anzi due...), un produttore cinematografico, una non più giovane contessa, un eroe reduce della Prima Guerra Mo</span><span style="background-color: white; font-family: inherit;">ndiale con la moglie, Upstairs, fanno trottare e sconvolgono il sereno tran-tran della popolazione Downstairs. Tutta la servitù, infatti, si mette all'opera per mettere a proprio agio gli ospiti, nonché i loro valletti personali che si inseriscono, loro malgrado, nella rigida gerarchia della seconda famiglia di casa.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: inherit;"><br /></span>
<span style="background-color: white; font-family: inherit;">In
questo film si riesce a sentire il profumo di cambiamento che doveva
certamente esserci alla fine della Guerra negli ambienti aristocratici,
nel quale erano costretti a convivere i membri di due generazioni che
non avrebbero potuto essere più diverse. Da una parte la vecchia
nobiltà, rappresentata dalla contessa Lady Trentham, che non vuole
abituarsi alle innovazioni che le presenta questo mondo in evoluzione e
che cerca disperatamente di rimanere attaccata, agganciata ai propri
privilegi ma soprattutto alla propria mentalità. Scena emblematica è una
delle prime quando, dal retro della carrozza, Lady Trentham fa fermare
l'autista per chiedere aiuto alla sua giovane cameriera personale: </span><span style="background-color: white; font-family: inherit;">"Aiutami...è complicato questo oggetto, non riesco a farlo funzionare " le dice, parlando di un thermos!!! </span><span style="background-color: white; font-family: inherit;">Dall'altra parte la nuova generazione, che ha vissuto attivamente
la Guerra e che si rende conto, pur rimanendo aristocratica, di quanto i
tempi siano inevitabilmente cambiati: la servitù resta arredamento
della casa ( ancora è presto...) ma ci si rende conto che un attore non è
da disprezzare più di un nobile solo perchè "lavora".</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: inherit;"><br /></span>
<span style="background-color: white; font-family: inherit;">E' bello
anche il gioco sapiente che Robert Altman fa nel film dei <b>tempi</b>: quanto
la camera si trova Upstairs, infatti, i tempi sono allungati e le azioni
rallentate per rendere al meglio l'ozio e l'inattività quasi totale che
regnava nel mondo dei Padroni, almeno in contrapposizione a quello
della loro servitù; spostandosi Downstairs, invece, la camera si muove
velocemente, i personaggi agiscono tutti contemporaneamente e con
movimenti molto rapidi, così da trasmettere l'agitazione e la fretta che
rapiva giorno dopo giorno gli abitanti del piano di sotto. Cenavano in
20 minuti o fra una portata e l'altra!</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: inherit;">E' ben rappresentato anche il sostanziale <b>disprezzo </b>che la
servitù provava per i propri padroni, mascherata tuttavia dietro una
patina di obbedienza e sottomissione che era loro imposta dalla
professione e dal gradino sociale di appartenenza. Praticamente tutto il
tempo libero a loro disposizione assolti i loro doveri era dedicato
alla critica dei ricconi che camminavano sulle loro teste. </span><span style="background-color: white; font-family: inherit;">E
proprio sulla </span><b style="font-family: inherit;">descrizione della vita al piano di sotto</b><span style="background-color: white; font-family: inherit;"> questo film è
efficace e chiarificativo - come lo sarà poi il successivo Downton
Abbey. Ho imparato, ad esempio, che in alcune case ( a discrezione del
maggiordomo e della governante ) per praticità si appellava il valletto
dell'ospite Mr X con il cognome del proprio padrone, quindi nelle
occasioni informali - quando non erano presenti i padroni, gli ospiti o
comunque altri che non fossero membri della servitù di casa - il
valletto veniva chiamato Mr X. Questo per non fare confusione, e non c'è
da stupirsene visto che la famiglia poteva accogliere insieme MOLTI
ospiti e che ogni ospite aveva almeno al proprio seguito un valletto/una
cameriera personale.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: inherit;">E' interessante anche notare come la <b>
coesione </b>fra la servitù di casa e quella personale degli ospiti
costituisse un problema abbastanza rilevante: i secondi intralciavano il
lavoro ai primi, era necessario spiegare loro tutte le consuetudini
della casa ed il metodo che si seguiva nella distribuzione delle
mansioni e quant'altro. Era forse più <b>complessa e rigida</b> la <b>gerarchia</b>
all'interno della servitù piuttosto che all'interno dell'aristocrazia.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: inherit;">Consigliatissimo, insomma, a chi ha apprezzato Downton Abbey in particolare ma, più in generale, a tutti coloro che hanno voglia di farsi trascinare nell'atmosfera british di una tenuta anni 30 ed imparare qualcosa di costruttivo e interessante riguardo a quel mondo ristretto, nello spazio e nel tempo</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: inherit;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: right;">
<span style="background-color: white; color: #444444; font-family: inherit;"><b>Irene Francis.</b></span></div>
M.http://www.blogger.com/profile/16050532911936009447noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-3710901480135518706.post-34300468089151422572017-01-13T22:16:00.002+01:002017-01-13T22:42:31.733+01:00Aphra Behn, la prima scrittrice inglese "professionista" [ITA]<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.bbc.co.uk/history/historic_figures/images/behn_aphra.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="http://www.bbc.co.uk/history/historic_figures/images/behn_aphra.jpg" height="320" width="235" /></a></div>
<span style="color: #444444; font-family: inherit;">Mi sono imbattuta in quest'autrice pressoché dimenticata dal mondo culturale leggendo un saggio letterario, e ve ne ripropongo non solo dei cenni biografici ma anche un piccolo resoconto della produzione e della sua importanza nella storia della letteratura, nonostante sia questo uno dei casi di personaggi storici (chissà come mai, spesso donne!) un tempo famose, rilevanti ed ora sconosciute o dimenticate</span><br />
<span style="color: #444444; font-family: inherit;"><br /></span>
<span style="color: #444444; font-family: inherit;">Aphra Behn nasce nel 1640, durante il periodo della Restaurazione. Si sa ben poco sulla vita della giovane Aphra, apparte il fatto che nel 1663 fece un viaggio in Africa, insieme alla famiglia, e si fermò per un periodo in una piantagione di zucchero in Suriname, allora Colonia inglese, e che nel 1664 si sposò con un mercante tedesco, che morì pochi anni dopo. Nacque così la necessità per Aphra di mantenersi in qualche modo. Si sa che era una sostenitrice del partito conservatore dei Tories, e che era fedelissima al Re Carlo II. Ed è proprio per il teatro del Re Carlo II che scriverà commedie e tragicommedie, diventando una delle prime donne della storia inglese a proveddere economicamente a se stessa scrivendo.</span><br />
<span style="color: #444444; font-family: inherit;">Oltre al teatro, che era uno sbocco letterario di più immediato ritorno economico, Aphra scrisse anche dei racconti, che posero le basi per <i>"the novel" </i>o<i> "romance"</i>, ovvero per il <b>romanzo </b>come poi sarà inteso negli anni e nei secoli successivi. Jane Austen e Charlotte Bronte non sarebbero venute, insomma, senza che la Behn non avesse spianato loro la strada della scrittura e della "libertà", per quanto relativa essa continuasse ad essere anche successivamente. Questa donna coraggiosa fece della scrittura la sua professione in un momento storico in cui quella letteraria non era certo la più importante e consigliata delle attività a cui dedicarsi.</span><br />
<blockquote>
<i><span style="color: #444444; font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">"</span>Con la signora Behn arriviamo ad una svolta capitale della nostra strada. Ci lasciamo alle spalle, rinchiuse nei loro parchi, tra i loro in-folio, quelle nobildonne solitarie, che scrivevano senza pubblico né critica, solo per il proprio diletto (...) dovette lavorare sullo stesso piano degli uomini. Con un lavoro durissimo, riuscì a guadagnare abbastanza per tirare avanti. L'importanza di questo fatto supera quello di tutte le sue opere (...) perché è in questo momento che comincia la libertà della mente, o piuttosto la possibilità che un giorno o l'altro la mente sarà libera di scrivere ciò che crede<span style="font-size: medium;">" </span></span></i></blockquote>
<blockquote>
<span style="color: #444444; font-family: inherit;">-<b> Una stanza tutta per sé - Virginia Woolf</b></span></blockquote>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<a href="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/0/02/Behn_Oroonoko_title_page.1688.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="color: #444444; font-family: inherit;"></span></a><br />
<a name='more'></a><br /><br />
<br />
<span style="color: #444444; font-family: inherit;">Vero è che l'aspetto forse più significativo del suo lavoro di scrittrice non è la sua produzione letteraria, ma il fenomeno stesso della sua autonomia intellettuale e soprattutto materiale, tuttavia credo che sia nient'affatto scontato un particolare legato alla sua opera più famosa "Oroonoko, schiavo reale" che racconta la vita di un principe del Suriname ( che presumibilmente si ispira ad un personaggio realmente esistito con il quale lei è venuta in contatto durante il suo viaggio ) deportato in Inghilterra come schiavo insieme all'amata, dove a causa di un tentativo di ribellione incontra la tortura e la morte "con eroica saldezza d'animo" . Questo romanzo breve, che ricordiamo ancora una volta è uno dei precursori ai quali si rifaranno i romanzieri del 700, è significativo non tanto per la trama e per l'argomento portante, ovvero la schiavitù del popolo africano rispetto agli occidentali, quanto per il <b>punto di vista</b> dal quale è affrontato questo tema. I temi della tragedia eroica e l'ambientazione esotica erano costanti della letteratura del periodo della Restaurazione. La novità sta nel fatto che Oroonoko viene raffigurato e raccontato come un principe che non ha niente da invidiare agli ideali principeschi europei per educazione, onore, raffinatezza e nobiltà di sangue e d'animo...l'unica differenza è che non è inglese ma africano, e per questo trattato da "schiavo reale" anziché come principe straniero in visita diplomatica. Ed è grazie a questa disparità che la Behn esprime tutto il suo disprezzo, di <b>persona pensante</b> che ha <u>conosciuto </u>la società africana e non se n'è fatta un'idea sulla base di semplici pregiudizi e false storie, " per il brutale commercio con cui la Vecchia Europa affliggeva il Nuovo Mondo". Mise in risalto, anche se mitigando il suo pensiero, condizionata inevitabilmente dal mondo e dalla società in cui viveva e alla quale doveva presentare la sua opera, il prezzo che l'Europa, e in particolare la sua patria Inghilterra, dovette pagare per ricevere i benefici economici e commerciali della schiavizzazione del popolo africano; dovette subire un'enorme <b>sconfitta</b>: quella di vendere grandi valori come l'amicizia, l'uguaglianza, la fedeltà, l'amore per la veritù e la giustizia, l'onestà e l'onore per diventare una società composta da "perfidi mercanti, rapaci colonizzatori e spregevoli traditori".</span><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/proxy/AVvXsEiKrG9zM_LBuGsRieRR3cu-BpVJw5zHS_toWehDCq5d2ZxjFnk_85rGLpLIQpoD1oGQKIHQ6IZm5raj0r-Bvm2gvdvDqtwQNDzjjYT6XnnbIHZu-GzubZqCXkp1TL0w1JJZc92Fot5ZLie-g1agTCJgr9R7tMnPR76qFG4tiHheZQDyovHvcU0dhMiPTaYKwQxlsiYv=" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/0/02/Behn_Oroonoko_title_page.1688.jpg" height="320" width="195" /></a><span style="color: #444444; font-family: inherit;">Se sommiamo il <b>coraggio </b>di uno scrittore del tempo nel denunciare questo fenomeno come abuso al fatto che non era uno scrittore ma una scrittrice, evento considerato naturalmente un peccato imperdonabile, ci chiediamo perché di Aphra Behn si parli così poco e di tanti altri meno meritevoli si parli di più.</span><br />
<span style="color: #444444; font-family: inherit;"><br /></span>
<br />
<blockquote>
<i><span style="color: #444444; font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">"</span>E tutte le donne insieme dovrebbero cospargere di fiori la tomba di Aphra Behn, che si trova assai scandalosamente ma direi giustamente, nell'abbazia di Westminter, perché fu lei a guadagnare loro il diritto di dar voce alla loro mente <span style="font-size: medium;">" </span></span></i></blockquote>
<blockquote>
<b><span style="color: #444444; font-family: inherit;">- Una stanza tutta per sé - Virginia Woolf</span></b></blockquote>
<span style="color: #444444; font-family: inherit;">Seppur cospargerne di rose la tomba potrei considerarlo eccessivo, quale ragazza che tenta di scribacchiare mi ha molto colpita la storia di questa donna ed il suo ruolo per tutte noi che la seguiamo, molte delle quali sono state più famose di lei <b>grazie a lei</b>, spesso inconsciamente. Basta pensare a Jane Austen, Charlotte Bronte e le sue sorelle, George Eliot, Fanny Burney, e queste affiancate da tutte le scrittrici moderne che tentano di staccarsi dalla storia ma che le sono innegabilmente ed indissolubilmente legate a doppia corda.</span><br />
<span style="color: #444444; font-family: inherit;"><br /></span>
<br />
<blockquote>
<i><span style="color: #444444; font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">" </span>Centinaia di donne, a misura che il Settecento avanzava, cominciarono a pagarsi le piccole spese e a contribuire alle spese di casa traducendo, oppure scrivendo innumerevoli cattivi romanzi di cui non si fa più menzione neanche nei testi scolastici (...) Quella notevole attività mentale di cui verso la fine del Settecento le donne dettero prova - conversando, riunendosi, scrivendo saggi su Shakespeare - si basava sul fatto concreto che le donne potevano <span style="font-size: small;">guadagnar soldi scrivendo. Il denaro conferisce dignità a ciò che è frivolo se non è pagato.</span><span style="font-size: medium;">" </span></span></i></blockquote>
<blockquote>
<b><span style="color: #444444; font-family: inherit;">- Una stanza tutta per sé - Virginia Woolf</span></b></blockquote>
<span style="color: #444444; font-family: inherit;">La libertà di esprimersi, non solo di pensare ma anche di divulgare e condividere con altre il proprio pensiero, la possibilità di rendere manifesta quell'intelligenza e quella vivacità mentale che fino a quel momento dovevano essere recluse ed assolutamente negate se non in rare eccezioni si basavano sulla mera e parziale autonomia economica che ci si era guadagnate, o meglio che Aphra Behn si era guadagnata per tutte. Possiamo considerare il suo un <b>dono </b>disinteressato e incondizionato a tutte le donne che sarebbero venute dopo la sua morte, e che dovrebbero sentire l'obbligo morale di esserle riconoscenti e di dimostrare tale riconoscenza parlando di lei e restituendole la fama che aveva ai suoi tempi e che le è stata ingiustamente sottratta dal passare dei secoli, dal susseguirsi di uomini con potere culturale elevato che l'hanno "censurata" o meglio esclusa da libri di letteratura e saggi e forse da un'esistenza ed un pensiero più scomodo di quello di Jane Austen o della Eliot.</span><br />
<span style="color: #444444; font-family: inherit;"><br /></span>
<span style="color: #444444; font-family: inherit;"><br /></span>
<span style="color: #444444; font-family: inherit;">Una piccola <a href="http://www.bbc.co.uk/history/historic_figures/behn_aphra.shtml">scheda </a>storica su Aphra Behn potete trovarla, oltre che su Wikipedia, anche sul canale History della BBC stessa.</span><br />
<span style="color: #444444; font-family: inherit;">Riferimenti fra virgolette nel testo sono stati tratti dalla traduzione del romanzo "Oroonoko or the royal slave" di Aphra Behn, e dalla "Breve Storia della letteratura inglese" a cura di Paolo Bertinetti. </span><br />
<span style="color: #444444;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: right;">
<span style="color: #444444;">Irene Francis</span></div>
<br />
<!-- Blogger automated replacement: "https://blogger.googleusercontent.com/img/proxy/AVvXsEiKrG9zM_LBuGsRieRR3cu-BpVJw5zHS_toWehDCq5d2ZxjFnk_85rGLpLIQpoD1oGQKIHQ6IZm5raj0r-Bvm2gvdvDqtwQNDzjjYT6XnnbIHZu-GzubZqCXkp1TL0w1JJZc92Fot5ZLie-g1agTCJgr9R7tMnPR76qFG4tiHheZQDyovHvcU0dhMiPTaYKwQxlsiYv=" with "https://blogger.googleusercontent.com/img/proxy/AVvXsEiKrG9zM_LBuGsRieRR3cu-BpVJw5zHS_toWehDCq5d2ZxjFnk_85rGLpLIQpoD1oGQKIHQ6IZm5raj0r-Bvm2gvdvDqtwQNDzjjYT6XnnbIHZu-GzubZqCXkp1TL0w1JJZc92Fot5ZLie-g1agTCJgr9R7tMnPR76qFG4tiHheZQDyovHvcU0dhMiPTaYKwQxlsiYv=" --><!-- Blogger automated replacement: "https://images-blogger-opensocial.googleusercontent.com/gadgets/proxy?url=http%3A%2F%2Fupload.wikimedia.org%2Fwikipedia%2Fcommons%2F0%2F02%2FBehn_Oroonoko_title_page.1688.jpg&container=blogger&gadget=a&rewriteMime=image%2F*" with "https://blogger.googleusercontent.com/img/proxy/AVvXsEiKrG9zM_LBuGsRieRR3cu-BpVJw5zHS_toWehDCq5d2ZxjFnk_85rGLpLIQpoD1oGQKIHQ6IZm5raj0r-Bvm2gvdvDqtwQNDzjjYT6XnnbIHZu-GzubZqCXkp1TL0w1JJZc92Fot5ZLie-g1agTCJgr9R7tMnPR76qFG4tiHheZQDyovHvcU0dhMiPTaYKwQxlsiYv=" -->M.http://www.blogger.com/profile/16050532911936009447noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-3710901480135518706.post-82623692169218315092017-01-13T19:39:00.000+01:002017-01-13T20:15:46.658+01:00Il tè e Jane Austen: intervista a Julia Matson - Jane Austen and the tea: interview to Julia Matson<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-SOM-GkiuyQg/WHknNd6itNI/AAAAAAAADso/XxAuct96Yzws6RviQeovt2VpDjz-PzO4gCLcB/s1600/il-te-e-jane-austen-intervista-a-julia-matson-L-FVI62I.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-SOM-GkiuyQg/WHknNd6itNI/AAAAAAAADso/XxAuct96Yzws6RviQeovt2VpDjz-PzO4gCLcB/s320/il-te-e-jane-austen-intervista-a-julia-matson-L-FVI62I.jpeg" width="239" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Julia Matson</td></tr>
</tbody></table>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">Ripropongo una vecchia intervista che
ho condotto via email con la proprietaria di un'azienda produttrice
di tè americana (la sede si trova in Minnesota)...davvero
particolare, l'azienda non la proprietaria. Sto parlando di
"Bingley's teas" di Ms Julia Matson, membro dello Specialty
Tea Institute e Tea Sommelier ( sapevate che esistono anche i
sommelier di tè? Io fino ad ora lo ignoravo...), ma non solo. Nel
titolo il tè è associato alla scrittrice inglese ottocentesca Jane
Austen (mio primo amore letterario) non a caso; Julia, infatti è
anche membro della Jane Austen Society of North America ( JASNA ) ed
ai raduni della società si può trovare spesso il banco di vendita e
degustazione di tè di Julia, con la sua figurina gentile e graziosa
che vi illustra le varie miscele da lei create ed i vari tipi di tè
vestita in abiti dell'epoca Regency.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">Un aspetto in particolare della sua
attività mi ha colpita e mi ha spinta a richiederle questa
intervista - che devo dire lei ha accettato con grande disponibilità
- : unendo le sue due grandi passioni (che condivido pienamente) ha
creato una linea di miscele di tè ispirate ai personaggi dei romanzi
Austeniani. Non svelo altro, vi riporto di seguito l'intervista
senza cambiarne una parola, traducendola solo in italiano.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="font-family: inherit;"></span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<b><span style="font-family: inherit;">Introduce yourself to italian
public, and tell us about your janeite life. </span></b></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">Thank you for inviting me here. It is
so nice to meet fellow Janeites in Italy!<br />The Janeite life for me
began with Pride and Prejudice. I'm afraid I was one of those that
first saw Andrew Davies' series and then began to read Jane Austen.
It was a whole new world and I went full in with both feet, returning
to her works over and over. Later, I discovered there was a Jane
Austen group in my state of other women and men who were as invested
emotionally and intellectually in Jane's novels. We would meet once a
month to read a novel of her contemporaries and discuss it/ debate
it/ compare it to Jane Austen's works. Then, once a year, read a Jane
Austen novel to revisit it for any new insights, comparisons and
thoughts. </span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<b><span style="font-family: inherit;">Presentati al pubblico italiano e
raccontaci la tua vita da janeite</span></b></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">Grazie di avermi invitata. E' davvero
bello conoscere Janeites italiane! La mia vita da Janeite è iniziata
con Orgoglio e Pregiudizio. Temo di essere una di quelle che hanno
visto la serie di Andrew Davies prima di iniziare a leggere Jane
Austen. Era un mondo completamente nuovo e mi ci sono immersa
totalmente, tornando a leggere le sue opere più e più volte. Dopo,
ho scoperto che c'era un gruppo dedicato a JA nel mio stato composto
da uomini e donne altrettanto investiti emotivamente ed
intellettualmente dai romanzi austeniani. Ci incontriamo una volta al
mese per leggere un romanzo dei suoi contemporanei ( di JA ) e
parlarne, discuterne e paragonarlo alle opere di JA stessa. Poi, una
volta all'anno, leggiamo un'opera di Jane per riscoprirla da nuovi
punti di vista, comparazioni e pensieri.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="font-family: inherit;"><b>On your site, it is possible to look
up the list of all your tea and tisane blends. The "Jane Austen
Tea Series" stands out from this list, especially to our Janeite
eyes. How did you have this idea? Why, in your opinion, it is
possible to "find a natural combination of Jane Austen novels
and Tea" ? </b>
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">At first, I did not want to put Jane
Austen and tea together. My friends and family who hear of those two
subjects most from me were confused. But, it was important to me not
to simply throw Jane Austen's name onto a tea. Naming my business
after Bingley was never a question however.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">It wasn't until as I went
further in my tea studies, that I realized how similar tea
descriptors and tea itself can be to a person's personality.
Quite literally in the middle of the night it dawned on me that I
knew of a tea that described one of Jane Austen's characters.
And so I began to consider forming a line of teas in this way. It was
great fun! And with much happiness I was able to marry my two
favorite subjects at last.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">As far as a natural combination; tea
was certainly a staple of the Regency period. As we know, Jane
herself was entrusted alone, with the key to the tea cabinet. Most of
my own friends and I sip tea while reading or watching a Jane Austen
novel or viewing of movie. But it is simply this; Tea lifts our
spirits, gives calm and comfort to us, transports us beyond ourselves
and creates community, is romantic and you can experience great
laughter through tea! Jane Austen novels have done the same for
hearts for generations. We turn to her again and again for all the
same reasons. It is a most natural combination in my mind.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<b><span style="font-family: inherit;">Sul tuo sito è possibile scorrere
la lista di tutte le tue miscele di tè e tisane, ma la "Jane
Austen Tea Series" spicca nella lista, specialmente agli occhi
di noi Janeites. Come hai avuto quest'idea? Perché, secondo te, è
possibile "trovare un legame naturale tra i romanzi di JA ed il
Tè"? ( frase estratta dal suo sito internet )</span></b></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">All'inizio non volevo mettere insieme
JA ed il tè. La mia famiglia ed i miei amici che che mi udivano
parlare principalmente di questi due argomenti erano confusi, ma era
importante per me non semplicemente buttare il nome di JA sul tè.
Fare riferimento a Bingley nella denominazione della mia attività,
comunque, non l'avevo mai preso in considerazione. </span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">E' stato solo dopo che sono andata
oltre nei miei studi sul tè che mi sono resa conto di quanto coloro
che descrivono il tè ed il tè stesso possa essere simile alla
personalità di una persona. Quasi letteralmente nel cuore della
notte mi sono resa conto che conoscevo un tè che descriveva uno dei
personaggi di JA. Così ho cominciato a considerare l'idea di formare
una linea di tè in questo modo. E' stato davvero divertente! Con
quanta felicità alla fine sono riuscita a sposare le mie due più
grandi passioni. Per quanto riguarda la mia affermazione riguardo al
legame naturale che esiste fra questi due elementi, il tè era
certamente un punto fermo del periodo Regency. Come sappiamo, a Jane
sola era affidata la chiave dell'armadietto del tè di casa Austen.
La maggioranza dei miei amici e me sorseggiamo del tè mentre
leggiamo i romanzi di JA o guardiamo un film. E' semplicemente
questo: il tè distende lo spirito, ci calma e ci conforta, ci
trasporta oltre noi stessi e ci accomuna agli altri, è romantico e
possiamo sperimentare grandi risate attraverso il tè; i romanzi di
JA hanno fatto lo stesso per i cuori di tante generazioni. La
rileggiamo ancora e ancora per le stesse ragioni. E' il legame più
naturale che mi venga in mente.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<a href="http://www.bingleysteas.com/images/sliders/Window%20Shot-727x498.jpg"><span style="font-family: inherit;"><img align="BOTTOM" border="0" height="273" name="immagini1" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/proxy/AVvXsEhK1hprpmXyumoQFryk745AFJDR9oexsDsiAvnVrA_xZx_2SgQkLxn60VpPMeptmn11k-sy4af62meV9Ip66VgX-jr7rxkxTOSWMCa57QBjrEcg0Iw3wmGQShqxGJr6Ns9CqIQSdGZuZVow5ALKQE70EY9C8ln9O8P1v7JS1YaxxgWmvO0=" width="400" /></span></a></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="font-family: inherit;"><b>Every Jane Austen character has his
specifical and personal blend of tea. How do you combine a particular
tea taste with the personality of the character?</b> </span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">Once I have defined what the
characteristics of a certain tea are from process to flavor, it is
easier to look at it as a character. Perhaps it is pop psychology of
tea. There is more accuracy for characters since the author has
told us exactly who they wish us to see. Living people only give us
half of their story. It would be much more difficult to blend for a
real person, living or passed. </span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<b><span style="font-family: inherit;">Ogni personaggio di JA ha una sua
specifica e personalizzata miscela di tè. Come hai fatto a combinare
un particolare gusto o essenza alla personalità del personaggio?</span></b></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">Una volta definito quali erano le
caratteristiche sviluppate da una certa qualità di tè dal processo
di lavorazione al sapore acquistato, è stato facile vederlo come un
personaggio. Forse è psicologia pop del tè! Posso essere più
accurata con i personaggi dal momento che l'autore ci ha detto
esattamente come vogliono farsi vedere. Le persone reali ci fanno
dono solo di una parte della loro storia, e dunque è molto più
difficile creare una miscela di tè che ricordi una persona, in vita
o deceduta.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<b><span style="font-family: inherit;">Have you ever thought to create a
literary tea series, not only about Jane Austen characters but also
about other authors and novels? </span></b></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">Yes, I have considered it. One author
particularly. However, until I would be as comfortable with
other characters, I would not attempt it. It was from reading and
re-reading Jane Austen, that the characters are almost as familiar as
people we grew up with. And as fellow Janeites, we are all
family in this understanding too. We can tut tut that rakish cousin
Wickham or have our patience tested with an Aunt Norris. Maybe we
have a friend that is very Lydia!</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<b><span style="font-family: inherit;">Hai mai pensato di creare una serie
di tè ispirata alla letteratura in generale, non solo ai personaggi
austeniani ma anche a quelli di altri autori e di altre opere?</span></b></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">Si, ci ho pensato ed ad un autore in
particolare. Comunque, finché non sarò così a mio agio con altri
personaggi, non lo farò. E' stato solo dopo aver letto e riletto JA
che i suoi personaggio sono diventati così familiari da essere come
persone con le quali sono cresciuta. E come Janeites, ci capiamo
benissimo in questo. Tutte noi ci vediamo nel rimbrottare il
dissoluto cugino Wickham o nell'avere la nostra pazienza messa alla
prova dalla Zia Norris. Magari abbiamo amiche che sono davvero molto
simili a Lydia!</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<center>
<table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" style="width: 322px;">
<colgroup><col width="322"></col>
</colgroup><tbody>
<tr>
<td width="322"><a href="http://austenprose.files.wordpress.com/2010/12/bingleys-teas-packaging.jpg?w=400&h=302"><span style="font-family: inherit;"><img align="BOTTOM" border="0" height="241" name="immagini2" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/proxy/AVvXsEhT3MNk3tQl4k_bOXtQbinVzBcYd1qHL1c5my-Cj_l-y0nroqRtNDHIhOTMFfq6h1ngExeF3yOcop6MPqSox87G_gp2I5fvKU6MmwzN-hT2oPAltsBGVSiU5pN-w0Yk_7KM1AufLpct_AaCJMbtjkJ6RWLAxXrsEeTy1OxycXEJ1GaSgiUdP2CxbtpK5YvtzHhHVC_AOMk=" width="320" /></span></a></td>
</tr>
<tr>
<td width="322"><span style="font-family: inherit;">Jane Austen Tea Series by Julia Matson</span></td>
</tr>
</tbody></table>
</center>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<b><span style="font-family: inherit;">Did you expect that your JA tea
series could be internationally known? </span></b></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">You hope that others will enjoy what
you create. But, I did not expect such an interest from so many
different parts of the globe. Jordan, Italy, Spain, Norway.... it has
been a delight each time! To know there are fellow Janeites in so
many places who also appreciate the direct tea connection to the
characters, fills my heart.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<b><span style="font-family: inherit;">Ti aspettavi che la tua JA tea
series sarebbe stata conosciuta a livello internazionale?</span></b></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">Speri sempre che gli altri apprezzino
ciò che hai creato, ma non mi aspettavo così tanto interesse dalle
parti più diverse del globo. Giordania, Italia, Spagna, Norvegia...è
stato davvero una gioia ogni volta! Sapere che ci sono Janeites in
così tanti luoghi che apprezzano anche il legame diretto fra il tè
ed i personaggi, mi riempie il cuore.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<b><span style="font-family: inherit;">You are member of the Jane Austen
Society of North America. Would you tell us about the society,
events, contact with other janeites and so on...? </span></b></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">Every JASNA group is different.
Some JASNA chapters are very active and bring in interesting
speakers, professors and experts to share their knowledge at
meetings. There are chapters that organize regular Balls and social
events, and others who keep it more on the quiet side of reading with
occasional excursions. There is one official JASNA Annual conference
for all of North America (please feel free to attend!)with speakers
and classes and there is also a large festival in the southern part
of our country with a very different feel. Approximately 800-1000
people attend them. People, men and women alike, may dress in Regency
wear as they go about sessions and there is always a Ball on the last
day. The two conferences are very different, but equally
exciting to attend. There are friends made at the festivals that
sometimes only meet again at the next festival. However, it's as if
you've seen your dear friend from school each time as we reconnect
with our JASNA friends over the enthusiasm of our favorite era
and author!</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<b><span style="font-family: inherit;">Sei membro della JASNA. Vuoi
raccontarci qualcosa riguardo alla società, agli eventi organizzati,
ai contatti che tramite essa hai avuto con altre Janeites ecc...?</span></b></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">Ogni gruppo JASNA è diverso. Alcuni
rami JASNA sono molto attivi e chiamano professori ed esperti che
condividono il loro sapere in interessanti riunioni. Ci sono gruppi
che organizzano regolarmente balli ed eventi sociali, ed altri che si
concentrano su attività più tranquillo come la lettura e gite
occasionali. C'è una conferenza annuale ufficiale del JASNA ( vi
prego, sentitevi liberi di partecipare! ) con discorsi e lezioni. E'
organizzato anche un grande festival nel sud del Paese, che ha tutto
un altro spirito. Circa 800-1000 persone vi prendono parte. La gente,
sia uomini che donne, possono vestirsi in abiti regency e l'ultimo
giorno vi è sempre un ballo. I due eventi sono molto diversi, ma è
molto emozionante partecipare sia all'uno che all'altro. A volte si
stringono amicizie al festival che rivedremo solo al festival
successivo. Comunque, ogni colta che ci incontriamo con i nostri
amici del JASNA è come rivedere i nostri cari compagni di scuola. Ad
unirci è l'entusiasmo per la nostra autrice ed il nostro periodo
storico preferiti.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="font-family: inherit;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmsKYj3K7V_4GCrI-o5TtFNGtAzEC2Wzm0TcN2gzsaZZJP2oSHZkBzDeNnZnmPPYaQyRKaesEK4U1TPzQVyb5halD3Zk6AFw1DLhKbYHOPB6TPDWlvteMcLKZI4jOUedxPmkdLbSMeau4/s1600/teacup-stack-SHOP0506-de.jpg"><img align="BOTTOM" border="0" height="200" name="immagini3" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmsKYj3K7V_4GCrI-o5TtFNGtAzEC2Wzm0TcN2gzsaZZJP2oSHZkBzDeNnZnmPPYaQyRKaesEK4U1TPzQVyb5halD3Zk6AFw1DLhKbYHOPB6TPDWlvteMcLKZI4jOUedxPmkdLbSMeau4/s200/teacup-stack-SHOP0506-de.jpg" width="178" /></a> </span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<b><span style="font-family: inherit;">We can hope to see you and meet you
in Italy, in the future? </span></b></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">That would be wonderful. It has been
too long since I visited Italy. To meet with Jane Austen friends
there would be marvelous!</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<b><span style="font-family: inherit;">Possiamo sperare di incontrarti in
Italia e conoscerti, in un prossimo futuro?</span></b></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">Sarebbe fantastico! E' passato troppo
tempo dall'ultima volta che ho visitato l'Italia. Incontrare
amici/amiche Janeites sarebbe davvero meraviglioso.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<b><span style="font-family: inherit;">Irene Francis</span></b></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<br /></div>
<!-- Blogger automated replacement: "https://images-blogger-opensocial.googleusercontent.com/gadgets/proxy?url=http%3A%2F%2Fwww.bingleysteas.com%2Fimages%2Fsliders%2FWindow%2520Shot-727x498.jpg&container=blogger&gadget=a&rewriteMime=image%2F*" with "https://blogger.googleusercontent.com/img/proxy/AVvXsEhK1hprpmXyumoQFryk745AFJDR9oexsDsiAvnVrA_xZx_2SgQkLxn60VpPMeptmn11k-sy4af62meV9Ip66VgX-jr7rxkxTOSWMCa57QBjrEcg0Iw3wmGQShqxGJr6Ns9CqIQSdGZuZVow5ALKQE70EY9C8ln9O8P1v7JS1YaxxgWmvO0=" --><!-- Blogger automated replacement: "https://images-blogger-opensocial.googleusercontent.com/gadgets/proxy?url=http%3A%2F%2Faustenprose.files.wordpress.com%2F2010%2F12%2Fbingleys-teas-packaging.jpg%3Fw%3D400%26h%3D302&container=blogger&gadget=a&rewriteMime=image%2F*" with "https://blogger.googleusercontent.com/img/proxy/AVvXsEhT3MNk3tQl4k_bOXtQbinVzBcYd1qHL1c5my-Cj_l-y0nroqRtNDHIhOTMFfq6h1ngExeF3yOcop6MPqSox87G_gp2I5fvKU6MmwzN-hT2oPAltsBGVSiU5pN-w0Yk_7KM1AufLpct_AaCJMbtjkJ6RWLAxXrsEeTy1OxycXEJ1GaSgiUdP2CxbtpK5YvtzHhHVC_AOMk=" --><!-- Blogger automated replacement: "https://blogger.googleusercontent.com/img/proxy/AVvXsEhK1hprpmXyumoQFryk745AFJDR9oexsDsiAvnVrA_xZx_2SgQkLxn60VpPMeptmn11k-sy4af62meV9Ip66VgX-jr7rxkxTOSWMCa57QBjrEcg0Iw3wmGQShqxGJr6Ns9CqIQSdGZuZVow5ALKQE70EY9C8ln9O8P1v7JS1YaxxgWmvO0=" with "https://blogger.googleusercontent.com/img/proxy/AVvXsEhK1hprpmXyumoQFryk745AFJDR9oexsDsiAvnVrA_xZx_2SgQkLxn60VpPMeptmn11k-sy4af62meV9Ip66VgX-jr7rxkxTOSWMCa57QBjrEcg0Iw3wmGQShqxGJr6Ns9CqIQSdGZuZVow5ALKQE70EY9C8ln9O8P1v7JS1YaxxgWmvO0=" --><!-- Blogger automated replacement: "https://blogger.googleusercontent.com/img/proxy/AVvXsEhT3MNk3tQl4k_bOXtQbinVzBcYd1qHL1c5my-Cj_l-y0nroqRtNDHIhOTMFfq6h1ngExeF3yOcop6MPqSox87G_gp2I5fvKU6MmwzN-hT2oPAltsBGVSiU5pN-w0Yk_7KM1AufLpct_AaCJMbtjkJ6RWLAxXrsEeTy1OxycXEJ1GaSgiUdP2CxbtpK5YvtzHhHVC_AOMk=" with "https://blogger.googleusercontent.com/img/proxy/AVvXsEhT3MNk3tQl4k_bOXtQbinVzBcYd1qHL1c5my-Cj_l-y0nroqRtNDHIhOTMFfq6h1ngExeF3yOcop6MPqSox87G_gp2I5fvKU6MmwzN-hT2oPAltsBGVSiU5pN-w0Yk_7KM1AufLpct_AaCJMbtjkJ6RWLAxXrsEeTy1OxycXEJ1GaSgiUdP2CxbtpK5YvtzHhHVC_AOMk=" -->M.http://www.blogger.com/profile/16050532911936009447noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-3710901480135518706.post-77202533291845278572017-01-13T16:55:00.002+01:002017-01-13T16:59:45.498+01:00"Gilmore Girls - A Year in The Life"<blockquote class="tr_bq" style="text-align: center;">
<span style="color: #990000; font-size: large;">The Girls are Back in Town!</span></blockquote>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-B9M2vdk_xds/WHj2wY3p91I/AAAAAAAADsA/AnXqQ6FjdtYH71iSWON-DkQRrXVWE6FTwCLcB/s1600/gilmoregirls-movie-night-hed-2016.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="360" src="https://1.bp.blogspot.com/-B9M2vdk_xds/WHj2wY3p91I/AAAAAAAADsA/AnXqQ6FjdtYH71iSWON-DkQRrXVWE6FTwCLcB/s640/gilmoregirls-movie-night-hed-2016.png" width="640" /></a></div>
<div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Posto che anche voi siate tra i fortunati ad avere già accesso, su suolo italiano, al revival dell'amatissima serie "Gilmore Girls" (conosciuta come "Una Mamma per Amica" da noi), vi sarete sicuramente fatti la vostra opinione al riguardo. </div>
<div style="text-align: justify;">
Cercando nel web, nostrano ed internazionale, si trovano commenti e sentimenti dei più disparati. Che stia diventando uno di quegli argomenti su cui la gente ha amore folle o completo rigetto? Certo, è comprensibile che l'enormità di appassionate di Una Mamma per Amica (userò il genere femminile perché target e ammiratore principale, ma non unico, di questa serie televisiva), provenienti per altro da diverse generazioni - uno dei pregi di "Gilmore Girls" è proprio essere riuscito ad unire nonne mamme e figlie in un comune sentimento di appartenenza e condivisione - abbiano reazioni forti nei confronti del revival e delle varie scelte che questo ha comportato. Quando qualcosa ci è prezioso, quando lo consideriamo parte del nostro processo di crescita o anche solo un aspetto solido, confortevole e ricorrente del nostro passato, le aspettative sono altissime; lo è dunque anche la probabilità di esserne delusi.<br />
<br />
<a name='more'></a><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
D'altra parte non è difficile comprendere i motivi di <u>alcuni </u>dei cambiamenti apportati alla struttura e al ritmo della serie, che molti non hanno apprezzato ma che talvolta sono semplicemente necessari: attori impegnati, disinteressati, invecchiati, defunti o la volontà di dare qualche svolta di novità per non diventare noiosi o ripetitivi, solo per citare qualche motivazione. </div>
<div style="text-align: justify;">
Lo scheletro fondamentale del mondo di Stars Hollow come lo conosciamo è rimasto tuttavia invariato ed anche le emozioni che ci hanno sempre saputo regalare: la sensazione di gioiosa fibrillazione quando sentiamo le prime note di quella canzone che ci è rimasta nel cuore "Where you lead I will follow, Anywhere that you tell me to..."; la voglia di stare da sole con Rory, Lorelai, la nostra coperta di pile ed una tazza di cioccolata calda in mano per scappare a Stars Hollow con loro; considerare tutti quei personaggi come parte della famiglia, che accettiamo nonostante difetti, stranezze e - nel caso del revival soprattutto - anche incoerenza.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-V2XdallWj6s/WHj24kEw4CI/AAAAAAAADsE/xISNQUFHH9sb-yqMFvrlJ_232vWlSlmZgCLcB/s1600/1280_Gilmore_Girls_Lorelai_Rory.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="225" src="https://1.bp.blogspot.com/-V2XdallWj6s/WHj24kEw4CI/AAAAAAAADsE/xISNQUFHH9sb-yqMFvrlJ_232vWlSlmZgCLcB/s400/1280_Gilmore_Girls_Lorelai_Rory.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Ritroviamo le nostre eroine Rory e Lorelai in parte come le abbiamo lasciate; unite, complici e un po' sgangherate, senza ancora sapere cosa faranno da grandi. Lorelai è forse rimasta più conforme rispetto a Rory, che ha perso un po' la sua tempra di ragazza organizzata e determinata. E' forse arrivato per lei il momento di essere una vera adolescente, sebbene in ritardo, ed il bisogno di riprendere i fili della situazione per capire qual è il suo posto e quale strada intraprendere, dopo un momento (8 anni?) di deviazione da quello che ci aspettavamo sarebbe stato il suo futuro.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ritroviamo quei dialoghi svelti, brillanti; il sarcasmo non aggressivo ma sagace. </div>
<div style="text-align: justify;">
Ritroviamo i personaggi che io chiamo "rassicuranti", quelli che sei sicuro di conoscere e sui quali non puoi sbagliarti, quelli che non cambieranno mai perché funzionano nella loro unicità immutevole: l'affidabile Luke ed il suo sguardo innamorato che tutte le donne vorrebbero sentire addosso, il disarmante cinismo di Paris, la commovente follia di Kirk, i vecchi amori di Rory che ci hanno divise tutte per anni (sotto sotto siamo ancora tifose dei team-Dean, team-Jess o team-Logan), le paffute amorevoli comari di Stars Hollow ecc.</div>
<div style="text-align: justify;">
Abbastanza elementi per farci sentire ancora a casa, per riconoscere Stars Hollow come il nostro rifugio. Il nuovo format e la nuova sceneggiatura ci hanno però anche inondate di cambiamenti. Ora, chi ha letto il primo post di questo nuovo blog sa che almeno in questo momento della mia vita non sono affatto contraria ai cambiamenti. Purché fatti con cognizione di causa e criterio.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-yL9Ps8n6pt4/WHj2-Kz3RSI/AAAAAAAADsI/LUYuXjN8r3kdc1oNXrQXgI58OlgW06-eQCLcB/s1600/a4e42447405a8e7b563704cf7c2fd841.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://4.bp.blogspot.com/-yL9Ps8n6pt4/WHj2-Kz3RSI/AAAAAAAADsI/LUYuXjN8r3kdc1oNXrQXgI58OlgW06-eQCLcB/s400/a4e42447405a8e7b563704cf7c2fd841.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Per scelta non mi addentrerò nei dettagli della trama, per chi ancora non abbia avuto occasione di vederlo e vuole godersi il mix di emozioni dolci-amare della sorpresa. Io avrei ucciso chiunque mi avesse rovinato il diritto di guardarlo a mente libera, quindi partirò dalla convinzione del tutto personale che sia giusto rispettare il momento in cui vi ricongiungerete con Lorelai ed il resto della combriccola, senza sciuparlo. </div>
<div style="text-align: justify;">
Posso pero dirvi che soprattutto la figura di Rory, come vi ho accennato, e quella della mitica Mrs Emily Gilmore subiscono importanti cambiamenti. La prima si ritrova trentenne senza un indirizzo preciso a quella vita che aveva tanto meticolosamente programmato, in una relazione zoppa con Logan (l'intensità con cui l'ho amato e insieme odiato in questa serie non ha pari) e Stars Hollow come unico punto di riferimento da cui ripartire; la seconda si ritrova vedova dopo più di mezzo secolo e privata improvvisamente del proprio ruolo, in famiglia ed in società, senza la minima idea di cosa fare di se stessa ma con la necessità di ricostruirsi. Entrambe intraprendono un percorso per ritrovare il proprio posto ed il proprio scopo, su strade ben diverse ma in qualche modo parallele.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sviluppato e spiegato, seppur non risolto, è stato quindi il presente ed in parte il futuro delle tre Gilmore...ma non il passato. Non quello che è successo durante questi 8 anni. Sia gli attori che i personaggi sono tutti cresciuti e invecchiati, li ritroviamo cambiati e alle prese con ansie e problemi vecchi e nuovi. Ma come ci sono arrivati? Cosa è successo nel frattempo e che effetto ha avuto sugli equilibri che abbiamo lasciato alla fine di quell'ultima stagione anni fa? </div>
<div style="text-align: justify;">
Il revival non manca di difetti, di parti noiose che ho percepito come inutili sprechi di tempo prezioso (abbiamo solo 90 minuti a stagione!!!) e di momenti in cui la sceneggiatura sembrava volersi sforzare troppo per mantenere lo standard della produzione originale, dovendosi tuttavia adattare ad una lunghezza da film più che da episodio, forse a tratti non congeniale (per gli scrittori, a noi fans andava benissimo...anzi più lunghi era anche meglio). Hanno voluto "spiegare" ai nuovi spettatori, quelli che non sono ancora Gilmore nel sangue come noi, i meccanismi ed i ritmi del piccolo ecosistema Stars Hollow. Forse non del tutto necessario, essendo G.G. una serie ricca di eventi ma tutto sommato semplice e lineare, eppure una scelta comprensibile da un punto di vista di marketing. Il prodotto si vende meglio quando è descritto bene.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-2ST3DreIL_Y/WHj447TYSDI/AAAAAAAADsU/pH6s6SCzlMwvLNtzJn5OFnEQ91IqyDcggCLcB/s1600/rs_1024x759-160919070944-1024.gilmore-girls-a-year-in-the-life.ch.091916.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="296" src="https://1.bp.blogspot.com/-2ST3DreIL_Y/WHj447TYSDI/AAAAAAAADsU/pH6s6SCzlMwvLNtzJn5OFnEQ91IqyDcggCLcB/s400/rs_1024x759-160919070944-1024.gilmore-girls-a-year-in-the-life.ch.091916.jpg" width="400" /></a></div>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Però come dicevo non ci hanno dato abbastanza informazioni per accettare e capire quel che hanno inserito di nuovo. Perché Lorelai e Luke sono sempre insieme, nonostante l'incapacità storica di Lorelai a tenersi un uomo per più di qualche episodio, eppure ancora non totalmente affiatati? Cosa ha portato Rory a diventare praticamente una sbandata? Perché Logan non ha pensato in 8 anni di andare a riconquistarsela e invece sta lì come uno stoccafisso seguendo le regole impostegli dalla sua nuova vita disciplinata? Perché non si decide a fare qualcosa, nel bene o nel male? Perché Sookie è sparita? Tante domande, alle quali non avremo risposte se non dalla nostra vivida immaginazione di profonde conoscitrici del mondo Gilmore. </div>
<div style="text-align: justify;">
Qualche mancanza, quindi, ma solo poche le parti che ho veramente odiato. O forse una. Quell'inutile, malaugurata, triste mezz'ora di "musical" (per chi non lo ha visto, mi verrebbe da consigliare l'avanti veloce come ho fatto io, se non volete rischiare il rigetto vero e proprio!). Idea partorita male e messa in atto peggio, a mio avviso. Alcuni hanno suggerito che i 90 minuti a disposizione siano andati alla testa degli sceneggiatori, facendogli salvare anche intuizioni infelici, e forse non hanno affatto torto. Gli errori e le cose che vorremo aggiustare ci sono, i cambi di rotta anche...ma tutto sommato è stato bello avere questo revival, seppur imperfetto, a costo di rivederle. Ho sempre ammirato Lorelai e Rory, mi sono a tratti immedesimata e ritrovata in entrambe, ho identificato Mr e Mrs Gilmore e gli altri personaggi con figure reali della mia vita. Mi hanno regalato troppe risate, pianti, riflessioni e momenti di consapevolezza per voltargli le spalle a causa di qualche difetto. Resterà sempre la mia serie televisiva preferita, quella del cuore. Il primo nome che ti ricordi quando te lo chiedono nei quiz o quando te lo chiedevano gli amichetti a scuola. Certe cose non cambiano. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://ih1.redbubble.net/image.218357330.6189/raf,750x1000,075,t,9ec0d5:0d26d5c715.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://ih1.redbubble.net/image.218357330.6189/raf,750x1000,075,t,9ec0d5:0d26d5c715.jpg" width="240" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Emozioni miste e discordanti anche per me dunque, che ho vissuto il revival tutto d'un fiato perché non volevo tornare alla realtà troppo in fretta. Volevo restare con tutti loro, anche se non proprio uguali a come li avevo lasciati, perché la bravura di cast tecnico e artistico è rimasta la stessa ed il risultato è sempre quello di farti sognare, di farti tornare bambina (almeno per me) e di regalarti qualche ora di evasione in un luogo che ti appartiene, pur non esistendo. </div>
<div style="text-align: right;">
<b><span style="color: #444444;">Irene Francis</span></b></div>
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<br /></div>
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P.s.</div>
<div>
Un piccolo spoiler, o forse neanche piccolo...minuscolo, me lo concedo. Noi del TeamJess (ebbene si, a me il ragazzo problematico e turbolento mi ha sempre intrigata e convinta) potremmo avere di che sperare! Nel frattempo vi consiglio questa <a href="http://www.telefilmaddicted.com/wordpress/recensione-gilmore-girls-a-year-in-the-life-revival/">recensione</a>, con cui mi sono trovata piuttosto d'accordo.<br />
<br /></div>
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</div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #990000;">PRESTO LE RECENSIONI EPISODIO PER EPISODIO. STAY TUNED! </span></div>
M.http://www.blogger.com/profile/16050532911936009447noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3710901480135518706.post-38439868183420755282017-01-13T15:16:00.000+01:002017-01-13T16:58:30.521+01:00"Possession - Una storia romantica" diretto da Neil LaBute<a href="http://www.spietati.it/public/possession.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="http://www.spietati.it/public/possession.jpg" height="320" width="216" /></a><span style="font-family: inherit;">Oggi vi propongo la recensione di un film - storico solo per metà - delicato ma avvolgente, coinvolgente ed a tratti commovente. Parliamo di "Possession - una storia romantica" diretto dal regista americano Neil LaBute e basato sul romanzo pubblicato dalla scrittrice Antonia Susan Byatt nel 1990.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<b><span style="font-family: inherit;">Trama</span></b><br />
<span style="font-family: inherit;">Mandato nelle sale americane quindici anni fa - nell'ormai lontano 2002 - ha come protagoniste due coppie, o meglio quelle che nel corso della storia diventano due coppie di innamorati, una unita dal passato e l'altra dalla passione. Gwyneth Paltrow è Maud, una ricercatrice letteraria inglese, bellissima e competente ma sempre composta, distaccata, frenata, discendente e studiosa della poetessa Christabel LaMotte.</span><br />
<span style="font-family: inherit;">Aaron Eckhart è un aspirante ricercatore americano, che lavora come factotum per un professore britannico, appassionato e studioso autonomo del poeta vittoriano Randolph Henry Ash.</span><br />
<span style="font-family: inherit;">I due si incontrano quando Roland, durante le sue ricerche su Randolph, si imbatte nella figura di Christabel. Incuriosito da alcuni indizi scoperti nella London Library, organizza un incontro con Maud per saperne di più riguardo a Christabel. Le ipotesi e l'entusiasmo di Roland riescono a coinvolgere Maud, così i due si mettono sulle tracce dei due poeti vittoriani, che scopriranno innamorati contro legami e regole dell'epoca. Ripercorrendo il viaggio fatto dai due per la campagna inglese, anche i due studiosi finiranno per vedere sbocciare fra loro l'amore, come sospinti dal sentimento di Christabel e Randolph, seppur secoli più tardi.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"></span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: inherit;"><br /></span><br />
<b><span style="font-family: inherit;">Recensione</span></b><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://img.photobucket.com/albums/v316/zauberer/picspam/posco.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><span style="font-family: inherit;"><img border="0" src="http://img.photobucket.com/albums/v316/zauberer/picspam/posco.jpg" /></span></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit; font-size: small;">Aaron Eckhart nei panni dell'affascinante e appasionato Roland</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: inherit;">L'intreccio e la sovrapposizione fra i <u>due piani temporali</u> ed il <u>progressivo crescere delle due storie d'amore</u> sono sapientemente gestiti dal regista, come dalla scrittrice che ha dato vita al romanzo dal quale il film è stato tratto. Non ci sono stacchi improvvisi che lascino disorientati. Il film ha un<u> movimento armonioso e regolare</u>, spostandosi senza fatica dall'Inghilterra vittoriana a quella moderna ma anche dal sentimento forte, travolgente, spontaneo, platealmente poetico dei due scrittori all'amore più delicato, progressivo e sofferto dei due studiosi.</span><br />
<span style="font-family: inherit;">Gli attori sono tutti e quattro molto bravi. Ho apprezzato molto <b>Aaron Eckhart</b>, il più nuovo dei tre protagonisti ai film storici, che riesce ad interpretare il suo ruolo di intellettuale e ricercatore appassionato con grande realismo, vigore, convinzione ed entusiasmo, dandogli spessore, intelligenza e grande fascino! <b>Gwyneth Paltrow</b> non è una scoperta, mi è sempre piaciuta molto ed ha delle particolarità espressive e mimiche originali, uniche direi, che mi hanno sempre affascinata e che non sono me la fanno apprezzare come attrice ma la rendono anche simpatica e "familiare".</span><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://cf2.imgobject.com/t/p/original/vsCqcnGKT0JUadvzC7dQ62k5Ocp.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><img border="0" src="http://cf2.imgobject.com/t/p/original/vsCqcnGKT0JUadvzC7dQ62k5Ocp.jpg" height="180" width="320" /></span></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit; font-size: small;">Gwyneth Paltrow nei panni della composta Maud Bailey</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: inherit;"><b>Jeremy Northam </b>è un veterano dei film in costume, trasportando in ogni suo personaggio la dolcezza e la morbidezza inconfondibili del suo sguardo. Ha dato vita ad un Randolph Ash all'altezza di essere l'autore delle splendide lettere citate nel film, come anche <b>Jennifer Ehle</b> - anche lei ben nota a noi appassionate di period dramas - che è riuscita a dare spessore al suo personaggio solo con lo sguardo, a dispetto delle poche battute e della limitata espressività del volto.
</span><br />
<span style="font-family: inherit;"> La storia di Christabel ed Ellen - la relazione omosessuale di Christabel prima di innamorarsi di Randolph - è trattata con grande delicatezza, facendo comprendere il necessario e tentando di dare un'idea dei sentimenti - condivisibili o meno - provati da Ellen per Christabel così da spiegare il suo dolore, ma senza turbare in alcun modo lo spettatore, in particolare quelli come me che oggi vengono etichettati "non moderni".</span><br />
<span style="font-family: inherit;">Tutta la pellicola si muove tra le piovose e verdi colline inglesi, arricchendosi di scenari davvero stupendi per chi ama quella terra.</span><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigWdT3hZVDkIt3ZvDMPAZmv-PvOcw4t6KfCYG5ufYXjuXgZ2AEhV8sMmgB85rTh1p5W1AvDI1aiaYrKRWwjw7fKj7_jICYn3f7QOL8u6bnia3vJ5nHFSKAfntsrwquf-aVczFsRDuQ6Ig/s400/possessio2n.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><span style="font-family: inherit;"><img border="0" height="255" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigWdT3hZVDkIt3ZvDMPAZmv-PvOcw4t6KfCYG5ufYXjuXgZ2AEhV8sMmgB85rTh1p5W1AvDI1aiaYrKRWwjw7fKj7_jICYn3f7QOL8u6bnia3vJ5nHFSKAfntsrwquf-aVczFsRDuQ6Ig/s320/possessio2n.JPG" width="320" /></span></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit; font-size: small;">Christabel e Randolph durante la loro fuga d'amore</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: inherit;">Devo dire che non sono solo i paesaggi che fanno da contorno alla storia a trasudare Inghilterra.</span><br />
<span style="font-family: inherit;">Questo film ha un ritmo inglese, sia nello sviluppo della storia d'amore che nelle velocità di movimento dei personaggi, principali e secondari, che della trama; ha colori inglesi, morbidi, avvolgenti e nebbiosi; gli ambienti hanno un'atmosfera inglese, ed i personaggi ragionano da inglesi; la fanno da padrone la poesia e la cultura inglese. Tutto profuma di Inghilterra nella pellicola, e la nota americana "straniera" di Roland/Eckhart spezza il tutto al punto giusto, smorzando la monotonia e dando nel contempo risalto a quei caratteri.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<b><span style="font-family: inherit;">Osservazioni personali</span></b><br />
<span style="font-family: inherit;">Purtroppo sia la critica che gli incassi non sono stati a favore del film ai tempi della sua uscita nelle sale, tuttavia l'ho apprezzato moltissimo, mi ha colpita e commossa. I personaggi compiono varie riflessioni che mi hanno fatta pensare, osservare con occhi più obiettivi la mia emotività e la mia personalità. Soprattutto ha avuto, al tempo del mio primo approccio con il film, il grande pregio di dare nuovo impulso alla mia voglia di scrivere venuta temporaneamente a mancare; risultato non da sottovalutare per una produzione "di poche pretese" come questa.</span><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://ia.media-imdb.com/images/M/MV5BNzQ2MjM1MDY0NV5BMl5BanBnXkFtZTYwNjQyNTY2._V1._SX485_SY356_.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><span style="font-family: inherit;"><img border="0" src="http://ia.media-imdb.com/images/M/MV5BNzQ2MjM1MDY0NV5BMl5BanBnXkFtZTYwNjQyNTY2._V1._SX485_SY356_.jpg" height="234" width="320" /></span></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit; font-size: small;">Maud e Roland sulle tracce dei due poeti vittoriani</span></td></tr>
</tbody></table>
<b><span style="font-family: inherit;"><br /><span style="color: #444444;">Link utili</span></span></b><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<a href="http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=34194"><span style="font-family: inherit;">http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=34194</span></a><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Possession_-_Una_storia_romantica"><span style="font-family: inherit;">http://it.wikipedia.org/wiki/Possession_-_Una_storia_romantica</span></a><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<a href="http://www.youtube.com/watch?v=EltJ8qM1XEE"><span style="font-family: inherit;">http://www.youtube.com/watch?v=EltJ8qM1XEE</span></a><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<a href="http://www.mymovies.it/trailer/?id=34194"><span style="font-family: inherit;">http://www.mymovies.it/trailer/?id=34194</span></a><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<a href="http://filmedvd.dvd.it/sentimentale/possession-una-storia-romantica/"><span style="font-family: inherit;">http://filmedvd.dvd.it/sentimentale/possession-una-storia-romantica/</span></a><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<a href="http://www.ibs.it/code/9788806175023/byatt-antonia-s-/possessione-una-storia.html"><span style="font-family: inherit;">http://www.ibs.it/code/9788806175023/byatt-antonia-s-/possessione-una-storia.html</span></a><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit;"><a href="http://www.comingsoon.it/Film/Scheda/Trama/?key=38633&film=Possession-una-storia-romantica">http://www.comingsoon.it/Film/Scheda/Trama/?key=38633&film=Possession-una-storia-romantica</a>
</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<br />M.http://www.blogger.com/profile/16050532911936009447noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-3710901480135518706.post-36623103668550388622017-01-13T14:53:00.000+01:002017-01-13T14:53:38.110+01:00"Tiger Hills" or "La Collina delle Tigri" by Sarita Mandanna<div>
<b><span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br /></span></b>
<br />
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: center;">
<span style="font-family: inherit;"><b><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">"Muthavva sapeva che la sua settima figlia era speciale. </span></b><b>Lo aveva saputo fin dal giorno in cui era venuta al mondo, il giorno degli aironi. "</b></span></blockquote>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
</span><br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<span style="font-family: inherit;">
</span>
<br />
<div>
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<span style="font-family: inherit;">
</span></div>
<div>
<a href="http://images.gr-assets.com/books/1415915465l/7486255.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><span style="font-family: inherit;"><img border="0" src="http://images.gr-assets.com/books/1415915465l/7486255.jpg" height="320" width="208" /></span></a><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">India, 1878. Muthavva si sarebbe ricordata per sempre della mattina in cui aveva dato alla luce Devi, la sua prima figlia femmina. Si era recata nei campi quel giorno e, a un tratto, uno spettacolo meraviglioso si era spiegato davanti ai suoi occhi: centinaia di aironi avevano spiccato il volo nello stesso istante e avevano avvolto la terra, fino a quel momento baciata dal sole di luglio, in un'ombra magica, surreale. Si erano poi posati al suolo, esattamente di fronte a lei, e Muthavva aveva sentito che la sua bambina sarebbe arrivata con due mesi d'anticipo, di lì a qualche istante. Muthavva non conosceva il significato di quell'apparizione, ma aveva deciso di non confidare mai ciò che aveva visto. Purtroppo però il destino che l'attende è ricco di dolore e di ostacoli. Devi, infatti, all'età di dieci anni vota il suo cuore a un unico uomo, Machu, il cacciatore di tigri, ma uno sventurato incidente la costringe a sposare un uomo che detesta. L'unico legame con il suo grande amore rimane "La collina delle tigri", una piantagione di incredibile bellezza che Machu dona alla sua famiglia. Per dimostrargli il suo amore, Devi zapperà la terra, tratterà con gli inglesi, i nemici di sempre, piangerà lacrime silenziose. Per poterlo riavere, anche un solo fugace istante.</span></div>
<span style="font-family: inherit;"></span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span>
</span></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit;">Indimenticabile. Forte. Speziato. "La collina delle tigri" mi ha fatto conoscere un'India diversa da quella di cui ero abituata a leggere, quella del distretto meridionale del Coorg. La scrittura dell'autrice, Sarita Mandanna, è sicura e dettagliata, come può essere solo quella di qualcuno che conosce ciò di cui narra, tuttavia ma troppo specifica da risultare accademica. Non sopporto di trovare nei romanzi ambientati in terre straniere la volontà da parte dell'autore/autrice di scolarizzare il lettore, sentendosi in dovere di spiegare ogni dettaglio...ogni termine locale spavaldamente ostentato. Priva il libro della scorrevolezza e della fluidità che invece non mancano a "La collina delle tigri". E' una storia dura e uncinata, che ferisce nella sua realtà e nel suo doloroso finale. Colpisce, ma lo fa troppo forte per non amarla. </span>Forse alcuni dei lettori non sono amanti delle storie d'amore, oppure lo sono troppo dei lieto fine. Perché però non concedere a questo romanzo una chance? Anche solo per non buttare via l'occasione di un viaggio nella ricca terra d'India.</span> </span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: inherit;">--- --- ---</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<span style="font-family: inherit;"></span><br />
<div style="-webkit-text-stroke-width: 0px; color: black; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; orphans: 2; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
</div>
<br />
<div style="-webkit-text-stroke-width: 0px; color: black; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; orphans: 2; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
<div style="margin: 0px; text-align: justify;">
<span style="color: #660000; font-family: inherit;">India, 1878. Muthavva would remember forever that morning when she gave birth to her first daughter, Devi. She had gone into the fields that day and, suddenly, a beautiful scene had appeared right in front of her eyes: hundreds of herons had flown away at once enfolding the ground, until then kissed by the July sun, in a magic and dreamy shadow. They had then landed right in front of her and Muthavva felt in that moment that her daughter was about to come to life, two months early. Muthavva didn't know the meaning of all this, but she decided never to reveal any of it to anyone. Unfortunately, though, the future in store for her is filled with pain and obstacles. Devi, only 10 years old, will set her heart on one man, Machu, the tigers hunter, but an unfortunate accident forces her to marry a man she hates. The only bond she has left with her true love is the tiger "hills", an incredibly beautiful plantation that Machu gave as a gift to her family. To demonstrate him her love, Devi will till the soil, deal with the english enemy, cry silent tears. All to have him back, even just for a moment. </span></div>
<div style="margin: 0px; text-align: justify;">
<span style="color: #660000; font-family: inherit;"><br /></span></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0in; text-align: justify;">
<span style="color: #660000; font-family: inherit;">Unforgettable. Strong. Spicy. “Tiger Hills” introduced me to a very different India from the one
I was used to read about, it made me know the southern district of Coorg. Sarita
Mandanna's style is secure and detailed, the one of someone who knows
well of what she's talking about, but never too specific as to become
academic. I can't stand reading novels set in foreign lands and
sense the will of the author to educate the reader, feeling entitled
to explain every single detail.. to show off any local term. In my
opinion it takes away from the fluency of the book, fluency that is
not missing in “Tiger Hills”. It's a though, hooked story,
one that hurts you with her realness and painful ending. It strikes,
but not too strong to prevent you from loving it. Maybe some of the
readers are not fans of love stories, or maybe they love too much
happy endings. If that's the case, why not give this novel a chance?
Even just not to decline to offer of travelling through the rich
lands of India.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in; text-align: justify;">
<span style="color: #660000; font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="color: #660000; font-family: inherit;">RELATED LINK</span></div>
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="color: #660000; font-family: inherit;"><a href="http://www.nytimes.com/2011/03/20/books/review/book-review-tiger-hills-by-sarita-mandanna.html">NYTimes Review of "Tiger Hills"</a></span></div>
<div style="margin-bottom: 0in; text-align: right;">
<span style="color: #444444; font-family: inherit;"><b>Irene Francis</b></span></div>
<span style="font-family: inherit;">
</span>
<br />
<div style="margin-bottom: 0in;">
<span style="font-family: inherit;"><br />
</span></div>
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div>
<br /></div>
M.http://www.blogger.com/profile/16050532911936009447noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3710901480135518706.post-47954837383190703432017-01-13T14:04:00.000+01:002017-01-16T21:29:06.379+01:00"La Storia di una Bottega" di Amy Levy [ITA]<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #444444; font-family: inherit;">La casa editrice Jo March, che apprezzo moltissimo per il suo lavoro di recupero di importanti opere straniere mai tradotte in italiano, ci ha regalato questo piccolo tesoro semi-sconosciuto qualche anno fa, che voglio condividere con voi.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-QY2opm_bOig/UWHedCXxNRI/AAAAAAAAEBM/WKvmJx2BJQk/s1600/La+storia+di+una+bottega+-+Amy+Levy.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><span style="color: #444444; font-family: inherit;"><img border="0" height="320" src="https://4.bp.blogspot.com/-QY2opm_bOig/UWHedCXxNRI/AAAAAAAAEBM/WKvmJx2BJQk/s320/La+storia+di+una+bottega+-+Amy+Levy.jpg" width="214" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #444444; font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #444444; font-family: inherit;">Nella Londra di fine Ottocento, le giovani sorelle Lorimer perdono improvvisamente il padre e finiscono sul lastrico. Rifiutandosi di accettare un destino che le vedrebbe divise tra i vari familiari che si sono offerti di dar loro ospitalità e protezione, scelgono di restare insieme e di sopravvivere con le proprie forze: fra lo sgomento generale, si trasferiscono nell'affollata e viva Baker Street, nel centro di Londra, e aprono una bottega di fotografia. Lacerate dai dubbi, sballottate dai colpi della fortuna, eppure appassionate e tenaci, Gertrude, Lucy, Phyllis e Fanny cercano di resistere alle privazioni e di conquistarsi uno spazio nella società, difendendo un'indipendenza per nulla scontata nella tarda età vittoriana. </span></div>
<br />
<a name='more'></a><span style="color: #444444; font-family: inherit;"><br /></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #444444; font-family: inherit;">Come ci illustra l'introduzione al volume, curata da Silvana Colella, "La storia di una bottega" è un romance che racconta le disavventure, le imprese ed i successi di quattro determinate sorelle nella Londra di fine Ottocento. Quattro sorelle che, per mantenersi dopo la morte dei genitori, sono costrette ad ignorare i cliché tradizionalisti di allora e aprono uno studio fotografico, proseguendo l'attività del padre ormai defunto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #444444; font-family: inherit;">"Una storia intelligente e brillante" scrisse Oscar Wilde in riferimento a questo romanzo, un'opera che spera ed ha i numeri per divenire un classico. Forse non un capolavoro, ma non ne ha neppure la presunzione. Tanti sono i romanzi che non eccellono per ricchezza di stile o di intreccio ma che, tuttavia, inseriamo nelle file dei classici perché comunque di una certa importanza storica e socio-storica. Bene, considerando ciò, anche "La storia di una bottega" ne ha pienamente diritto. </span></div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdJJ47ugUVgyRjGvJU0NSxHrvLkt4y416zShOtB6mNTguf9ObwjLgF0hcRBJcUr0WBDAnk2bXnlpHLayGKZ5nb_-bQu8tHPGni0CpnJTDI7cDgKJgpofk50Py8g09pqTCWfNapEVdQ7B6J/s1600/1407178.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="color: #444444; font-family: inherit;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdJJ47ugUVgyRjGvJU0NSxHrvLkt4y416zShOtB6mNTguf9ObwjLgF0hcRBJcUr0WBDAnk2bXnlpHLayGKZ5nb_-bQu8tHPGni0CpnJTDI7cDgKJgpofk50Py8g09pqTCWfNapEVdQ7B6J/s320/1407178.jpg" width="206" /></span></a><span style="color: #444444; font-family: inherit;"></span><br />
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<span style="color: #444444; font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit;">All'estero, ci spiega sempre Silvana Colella, Amy Levy è già stata riscoperta da parecchio tempo, ma niente è mai stato tradotto in italiano, purtroppo. Lei, un'autrice femminista prima dell'era delle femministe, una donna emancipata prima del traguardo di emancipazione delle donne, ci racconta nel suo romanzo l'incontro del vecchio ordine con la nuova società, che si faceva allora spazio a gomitate per riuscire a cambiare il sistema ormai obsoleto di tradizioni, discriminazioni, privilegi che regnava ancora sulla terra di Inghilterra.</span></span></div>
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<span style="color: #444444; font-family: inherit;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Le nostre quattro giovani hanno personalità diverse, ben pensate ma forse non rese al meglio della loro nitidezza dall'autrice, tanto che riconosciamo l'una o l'altra sorella nelle loro azioni e comportamenti ma non riusciamo ad immaginarcele in carne ed ossa, ad immedesimarci come invece facciamo con le grandi protagoniste della letteratura. </span></div>
</span><br />
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<span style="color: #444444; font-family: inherit;">Non è un libro che scorre in una lettura tutta d'un fiato, io stessa l'ho completato in un paio di mesi leggendolo contemporaneamente ad altri libri perché non riusciva ad attirare la mia esclusiva attenzione, tuttavia non è mai pesante o noioso. </span></div>
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<span style="color: #444444; font-family: inherit;">Gli altri personaggi non protagonisti sono un po'...sfumati, ma credibili. </span></div>
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<span style="color: #444444; font-family: inherit;">Non è un romanzo che parla con forza, tuttavia si fa leggere e, pur se pacatamente, ti chiede di arrivare all'ultima pagina.</span></div>
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<span style="color: #444444; font-family: inherit;"><br /></span></div>
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<span style="color: #444444; font-family: inherit;">Irene Francis</span></div>
M.http://www.blogger.com/profile/16050532911936009447noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3710901480135518706.post-53359305975799084092017-01-13T12:38:00.001+01:002017-01-15T18:36:33.545+01:00Another chance * Un'altra occasione<blockquote class="tr_bq">
<div style="text-align: center;">
<span style="background-color: white; color: #181818; font-family: inherit; font-size: large;">“Life is a series of natural and spontaneous changes. </span><span style="background-color: white; color: #181818; font-family: inherit; font-size: large;">Don't resist them; that only creates sorrow. Let reality be reality. Let things flow naturally forward in any way they like” </span></div>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<span style="font-size: large;"></span><br />
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<span style="font-size: large;"><span style="background-color: white; color: #181818; font-family: inherit;"> </span><a class="authorOrTitle" href="http://www.goodreads.com/author/show/2622245.Lao_Tzu" style="background-color: white; font-family: inherit; font-weight: bold; text-decoration: none;"><span style="color: #444444;">Lao Tzu</span></a></span></div>
<span style="font-size: large;">
</span></blockquote>
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Solitamente pensiamo al cambiamento in termini negativi, ne abbiamo paura perché significa l'ignoto e l'imprevedibile. A volte però, seguire il flusso naturale degli eventi è semplicemente meglio. A volte darci fiducia e credere nelle nostre idee non porta delusione. Certo il successo non è mai garantito, ma l'opportunità di scoprire cose nuove, di noi stessi e della vastità di mondo culture e sapere che ci circonda, quella si. A volte vincere il timore di fallire e provarci lo stesso ci dà la spinta per migliorarci, per frenare la pigrizia . </div>
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Spero sia questo che <i>Leafing Life</i> sarà per me...e per voi. Sarà, o vorrà essere, la condivisione di quello che di interessante, nuovo, rilevante, ma anche solo piacevole incontrerò durante questo mio sfogliare la vita. Pagina dopo pagina.</div>
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<span style="color: #660000;">Usually we think of change in negative terms, we fear it because it means the unknown and the unpredictable. Sometimes though, following the natural flow of events is simply better.</span></div>
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<span style="color: #660000;">Sometimes trusting ourselves and believing in our ideas will not bring disappointment. Obviously success is never guaranteed, but the opportunity to discover new things about ourselves and the vastness of world culture and knowledge surrounding us, that is definitely guaranteed. Sometimes winning the fear of failure and trying anyway gives us the boost to improve, to restrain lazyness.</span></div>
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<span style="color: #660000;">This is what I hope <i>Leafing Life</i> will mean for me...and for you. It will be, or it'll want to be, the sharing of what interesting, new, relevant, but even just pleasant I will find during the leafing of my life. Page after page.</span></div>
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/--0qsa3nbyfk/WHi6UDESWII/AAAAAAAADrw/4-RPgxJ4-oQb-qzGyvYKpayieNtD2-oSACLcB/s1600/a7d80c7afa819562d34397c3cfe9d052.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="210" src="https://3.bp.blogspot.com/--0qsa3nbyfk/WHi6UDESWII/AAAAAAAADrw/4-RPgxJ4-oQb-qzGyvYKpayieNtD2-oSACLcB/s320/a7d80c7afa819562d34397c3cfe9d052.jpg" width="320" /></a></div>
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Non sono novizia del blogging, ho già avuto la mia occasione come blogger letterario-culturale. Perché riprovarci allora? Sono cambiate tante cose, personali e non. Da quando ho chiuso i battenti del mio "storico" blog Cipria & Merletti ci sono state tante esperienze che hanno cambiato non solo la mia personalità ma anche gli occhi attraverso i quali guardo curiosamente la vita. Andare a vivere da sola, avendo occasione di gestire a piene mani il mio tempo; ampliare le mie amicizie integrandole di persone fantastiche, provenienti da quasi ogni angolo del mondo in un fiume di costumi, lingue e culture coloratissimo; sentire sulla mia pelle il potere di essere amata profondamente e di amare qualcuno senza riserve; sposarsi, lo scorso anno, con un uomo meraviglioso (lo stesso di prima!) di New York ma originario della Jamaica, entrando così a far parte di una così detta "coppia mista" e vivendo da vicino sia le affascinanti diversità che rendono la nostra unione stimolante e variopinta, ma anche le problematiche di un mondo che non apprezza la varietà di quel che è inconsueto, speciale. Solo per scrivere di alcuni dei molti cambiamenti occorsi dal 2011 ad oggi che mi hanno portata alla consapevolezza di essere una persona nuova, almeno in parte, e che quindi era forse giunta l'ora di darmi un'altra possibilità, credendo di avere qualcosa di nuovo da offrire, se non originale nel contenuto almeno nell'interpretazione, nell'angolatura dell'osservazione. A differenza di Cipria & Merletti, ed anche del meno noto e meno riuscito Random Gazette, sarò la sola voce narrante di <i>Leafing Life</i>. Riproporrò alcuni dei miei articoli meglio pensati, quelli che avete amato di più e quelli che sono rilevanti in quanto rara fonte di informazione sull'argomento; ma scriverò soprattutto di ciò che incontro lungo la strada, a mente e mani libere, senza pormi limiti né remore. Parleremo di libri, di film, di personaggi dimenticati tra le pagine della storia; racconteremo di grandi e piccole donne, del razzismo e della bellezza di scoprire culture diverse; ragioneremo insieme sui temi piu' disparati, faremo recensioni di elogio e di critica, condivideremo se vorrete un'opinione di cultura. <br />
Sono fiduciosa che troverete la lettura gradevole. </div>
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<span style="color: #660000;">I'm not new to blogging, I already had my chance as a literary-cultural blogger. Why try again, then? Many things have changes, personal and otherwise. Since I closed the doors of my blog Cipria & Merletti (Powder and Lace) there have been many experiences that changed not only my personality but also the eyes through which I look at life. Living alone, having therefore the opportunity to manage fully my own time; broadening my friendships adding many amazing people from every side of the world, in a colorful river of customs, languages and cultures; feeling on my skin the power of being truly loved and to love someone without any reservation; getting married, last year, to a wonderful man (the same one!) from New York, originally from Jamaica, thus becoming part of a so called "mixed couple" and living first-hand both the fascinating diversity that makes our union exciting and colorful, but also the problems of a world that doesn't appreciate the variety of what's unusually special. Only to write some of the many changes that happened since 2011 that made me aware of being a new person, partially at least, and therefore that maybe it was time to give myself another shot, believing I had something new to offer, if not original in the content at least in the interpretation, in the angle of observation. Unlike Cipria & Merletti, and also the less known and less successful Random Gazette, I will be the only voice of <i>Leafing Life. </i>Some of my better conceived articles will be reposted, the ones you loved more and the most relevant ones because rare source of information about the topic; but I will write mostly about what I run into along the way, with free mind and hands, without putting limits in front of me nor fearful hesitantions. We will talk about books, movies, people forgotten among the pages of history; we will tell of great and little women, of racism and of the beauty of discovering different cultures; we'll reason together of the most diverse subjects, we'll make critical and praising reviews, we will share if you'll want an opinion of culture.</span><br />
<span style="color: #660000;">I am confident you will find the reading enjoyable.</span><br />
<span style="color: #660000;"><br /></span>
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<a href="https://apillowofwords.files.wordpress.com/2015/06/can-a-conference-really-change-your-life-hero.jpg?w=508&h=305" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://apillowofwords.files.wordpress.com/2015/06/can-a-conference-really-change-your-life-hero.jpg?w=508&h=305" width="400" /></a></div>
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<b><span style="color: #444444; font-size: large;">Irene Francis</span></b></div>
M.http://www.blogger.com/profile/16050532911936009447noreply@blogger.com1