Mi e' capitato tra le mani un libro di
qualche anno fa' (1997...le nuovissime generazioni lo
considererebbero forse vecchio addirittura!) voluto dalla New York
Public Library e curato da Rodney Phillips: “The Hand of The Poet”
(La Mano del Poeta). Questo volume di ben 358 e' praticamente una
raccolta di manoscritti di quelli che dovrebbero essere i piu'
importanti poeti di tutti i tempi, ognuno accompagnato da un saggio
di analisi che cerca di individuarne il processo mentale, che
ricostruisce il percorso scrittorio dall'idea al prodotto finale in
base alle caratteristiche rilevate da ogni pagina
mano/dattiloscritta: calligrafia, spaziatura, correzioni, disegni e
tutte le altre scelte operate da ogni autore in ambito non di
contenuto ma di forma.
Confesso di non aver letto
pedissequamente e ordinatamente ognuna delle pagine, a dire il vero
neanche ognuna delle schede piu' in generale, tuttavia dando una
scorsa al libro sono saltate all'occhio alcune cose. La prima
osservazione riguarda la scelta dei poeti che si sono voluti
'analizzare': evidente e fortemente influente e' di sicuro
l'americanita' non solo dell'ente sponsorizzante ma anche
dell'autore/curatore stesso, che ha prodotto una lista molto diversa
da cio' che un curatore non dico italiano ma anche solo europeo
avrebbe messo insieme. Limitandosi a considerare la produzione in
lingua originale inglese, hanno escluso una vasta quantita' di autori
di elevato ed elevatissimo calibro. Trattandosi tuttavia della
collezione Berg e della New York Public Library, la scelta era forse
obbligata, o quanto meno comprensibile. E' pero' facile notare
anche,sempre nell'ambito della scelta degli autori, che la cosiddetta
“black poetry” e' molto mal rappresentata, una minoranza quasi
ridicola che sembra aggiunta per evitare critiche o accuse di
razzismo, piu' che per effettivo apprezzamento. Potrei sempre
sbagliarmi....forse.
Il secondo aspetto trasmesso dal libro
e' che, soprattutto quando si tratta di arte, il percorso intrapreso
dall'arista/autore che si conclude poi nel risultato – l'opera –
e' importante e significativo tanto quanto il risultato stesso.
Concetto interessante, solitamente ignorato dalla maggioranza del
“pubblico” non-professionista che si concentra solo sull'opera e
spesso superficialmente anche su quella. E' oltretutto interessante
riconoscere che le caratteristiche personali ed artistiche di ogni
individuo analizzato nel libro si riflettono e traspaiono dai suoi
manoscritti, dicendo molto non solo sul funzionamento del processo
mentale di creazione ed elaborazione dell'idea ma anche sulle scelte
artistiche che ne conseguono, valido strumento per comprendere
diversamente, se non meglio, il prodotto finale.
Cercando sul web non sono riuscita a
trovare una traduzione italiana del libro ed il linguaggio usato e'
necessariamente complesso e difficile da comprendere per chi non
abbia una buona conoscenza della lingua inglese. Ne e' possibile
l'acquisto nella maggioranza delle librerie online in lingua inglese
per una modica somma, se siete interessati all'argomento vale
sicuramente la pena una lettura, piu' o meno approfondita.
Irene Francis
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Ho cominciato a pesare le mie parole e frasi più che in passato, e sono alla ricerca di un sentimento, un'illustrazione o una metafora in ogni angolo della stanza. Se le mie idee potessero scorrere tanto rapidamente quanto la pioggia sarebbe incantevole.
- Jane Austen -